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La Comba: “Il destino delle cantine e il porto al centro del dibattito politico”

Venerdì 22 Marzo 2019 — 08:06

La candidata sindaco: "Livorno è nata e cresciuta con le attività del porto ed oggi non si può certo pensare che il suo ruolo sia solo quello di riceverne i fumi, in ogni senso"

Il piano di sviluppo di Porta a Mare e del Porto Turistico del Mediceo in un contesto di caotica gestione ed elevata conflittualità in Porto, devono essere tenuti al centro del dibattito politico in questa fase così importante di cambiamento della città con alle porte le elezioni amministrative.
Per questo motivo Barbara La Comba, candidata sindaco per la lista civica “Per Livorno Insieme”, sabato 23 marzo alle 11,30 ha indetto una conferenza in porto al ponte girevole di via del Molo Mediceo che chiude la Darsena Nuova.
“Siamo convinti che chi amministrerà la città debba interessarsi primariamente anche del porto, che ne è fonte economica principale – spiega La Comba – E’ stato firmato il passaggio di concessione a Benetti togliendola ai circoli della Darsena Medicea. La questione dei costi sociali di questa concessione assume dimensioni considerevoli: non esistono oggi certezze sul destino delle cantine remiere che si trovano in questi specchi d’acqua, mentre si sa che il 2019 sarà l’ultimo anno in cui in Darsena si potranno svolgere gare storiche come la il Palio dell’Antenna“. “Partiamo da questa ennesima vicenda conflittuale che riguarda il porto e la sua pianificazione per ricordare che proprio nel Mediceo si è lasciato andare in malora un complesso straordinario di bacini – specifica La Comba soprattutto il bacino in muratura, uno dei più grandi del Mediterraneo, mentre ancora non ci sono tempi certi per la nuova gara di assegnazione”.
“Adesso vogliamo parlare della vicenda della svendita dei terreni della Paduletta e delle quote di Spil, di quali azioni sono oggi in corso vista la mancanza di certezze sulle cordate private nella compartecipazione del project financing per la Darsena Europa – spiega la candidata sindaco – Ma anche del problema della mancata collaborazione sinergica fra porto e città nella gestione del traffico turistico e della necessità di indirizzare in modo efficace il turismo croceristico verso la città. Tutto questo sullo sfondo di un porto commissariato, dove all’aumento dei traffici non corrisponde una adeguata pianificazione regolatoria delle concessioni, con una assegnazione per la gestione del settore croceristico della società Porto 2000 ancora non operativa e le gravi criticità dei rapporti con i lavoratori del porto alla luce dello smantellamento progressivo di numerose tutele, con una sempre minor separazione dei ruoli fra personale marittimo e portuale, arrivando fino ai problemi della sicurezza, dell’inquinamento e dei piani di emergenza. Livorno è nata e cresciuta con le attività del porto ed oggi non si può certo pensare che il suo ruolo sia solo quello di riceverne i fumi, in ogni senso”.

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