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Fuori dalla sala tra il “sì”, il “no” e il “forse”

Martedì 22 Novembre 2016 — 19:04

Ecco le opinioni dei tanti livornesi. Le opinioni dei favorevoli alla riforma costituzionale e di chi è convinto che debba rimanere tutto così com'è

di Anna Campani

Il premier Matteo Renzi sbarca a Livorno e smuove gli animi. Una giornata che ha visto un folto numero di partecipanti che hanno deciso di far valere, con la loro presenza, la propria idea in merito al referendum del prossimo 4 dicembre. La sala che ha ospitato la visita di Renzi ha raggiunto la sua capienza massima, tanto che molti cittadini hanno ascoltato l’intervento del premier fuori dal tendone della sede dell’Svs di Livorno che ha ospitato l’evento. Al di là dei cancelli, la strada è stata chiusa per ordine pubblico, si sono raggruppate una quarantina di persone che hanno contestato l’operato del governo, mettendo in luce con i loro slogan i problemi che affliggono da tempo la nostra città, tra cui la mancanza di lavoro. Un piccolo corteo partito dalla Cigna con al seguito lo striscione “Livorno dice No, Renzi a casa” che ha raggiunto alcuni esponenti del comitato dei lavoratori livornesi già presenti sul posto. Una contestazione pacifica, che ha stazionato in strada per tutta la durata dell’intervento del Presidente del Consiglio.
I contestatori hanno accusato Renzi di non aver avuto il coraggio di parlare in piazza, cosa che invece ha fatto in altre città. E’ stata sollevata anche la questione della pericolosità del No che potrebbe portare l’Italia all’uscita dall’Europa, un’arma usata dal governo, secondo i contestatori, come minaccia. “Basta con queste politiche della minaccia” ha detto al megafono uno dei rappresentati della protesta “Hanno fatto bene altri paesi dicendo no a questi ricatti”. Mentre fuori si svolgeva la protesta del fronte contrario, all’interno della sala Renzi ha raccolto applausi e fiducia nel suo operato. Presenti ad ascoltare il premier non soltanto il fronte del Si, ma anche persone e giovani che hanno deciso di presenziare per chiarirsi le idee sul voto. Durante il comizio era presente una delegazione della Camera di Commercio di Livorno (RSV CGIL) preoccupata per i propri posti di lavoro, che alla fine dell’intervento si sono intrattenuti con Renzi per spiegare le loro ragioni, esortandolo a comprendere e agire presto per la loro situazione.

“Abbiamo chiesto che i posti di lavoro che questa riforma mette in discussione, vengano tutelati e che ci siano prospettive per le camere di Commercio e di quelle già accorpate, come Livorno e Grosseto che sono state tra le prime che hanno fatto un’operazione di questo tipo. Il Presidente ci ha detto che non dovrebbero esserci problemi. Il decreto uscito però ci ha molto preoccupato, oggi abbiamo accolto l’occasione della sua presenza per parlare con lui di questo. Ci ha detto che seguirà in prima persona questa vicenda. Siamo soddisfatti di essere riusciti a esporre i nostri dubbi, non solo per noi ma per tutti i lavoratori del sistema Camerale”

Abbiamo ascoltato la voce del presidente della SVS, Marida Bolognesi che ha ospitato l’intervento del premier Renzi. Una scelta quella della sede dell’associazione derivata forse, dalla difficoltà di reperire un’altra location con così poco preavviso. “Ci hanno chiesto, come avviene spesso, la disponibilità del nostro tendone e noi come abbiamo dato questo spazio a tutti i partiti e a tutte le associazioni, così è stata data al PD che sosterrà le spese dell’evento. Siamo anche orgogliosi della presenza del premier in un’associazione di volontariato. Vorrei precisare però che noi non siamo né per il sì né per il no. Siamo un’associazione che si mette solo al servizio dei cittadini, in tanti ambiti. Nell’evento di oggi ci siamo solo per aver messo a disposizione la nostra sala, su richiesta”.

La parola ai cittadini:

Il fronte del Si.

Maria Luisa Cartei, 68 anni pensionata: “Sono a conoscenza dei punti fondamentali di questo referendum. Bicameralismo, Cnel tra tutti. Ho seguito ardentemente e sono una renziana accanita. Seguo la politica da sempre e voterò Si perché c’è bisogno di rinnovamento che finisca questo stallo in cui ci troviamo”

Carlo Albero Bracaloni, 84 anni pensionato: “Sono venuto per un atto di cortesia dei confronti del presidente del consiglio ma voterò Si. Perché in questo paese c’è bisogno di cambiamento e dobbiamo approfittare di quest’occasione”

Donatella Pucci, 64 anni nonna: “Voterò sì, senza dubbio. Non ne sono convinta, di più, potessi ne farei centomila di X sul Si. Si, perché ritengo giusto quello che ha fatto Renzi in merito a questa riforma, anche se su alcuni punti ho avuto qualche difficoltà a capire bene, ma poi mi sono documentata. Bisogna andare avanti. L’Italia deve andare avanti”.

Matteo Barison 20, operaio: “Voterò sì, perché credo che questo porterà un cambiamento radicale alla politica italiana. Mi sono studiato abbastanza il referendum – Quindi se ti faccio delle domande a trabocchetto, mi sai rispondere? – Probabilmente No”

Dario Senzacqua 35 anni, disoccupato “Voto si perché rimanere settant’anni indietro non è produttivo. Il mio si è per semplificare le cose a livello nazionale, come la riduzione dei parlamentari, come l’abolizione del Cnel, che doveva essere abolito già tanti anni fa”

Il fronte del NO.

Giulia S., 23 anni studentessa: “Al momento sono più propensa per il no. Perché secondo me non è una riforma chiara e siccome abbiamo bisogno di trasparenza dovrebbe essere fatta in modo diverso. Non condivido la diminuzione dei parlamentari, non credo che sarà così semplice come dice Renzi. Sono qui perché per avere un’idea più chiara è importante anche ascoltare l’altra parte”.

Delegazione sindacale della camera di commercio: “Noi pensiamo che questa riforma costituzionale sia sbagliata e voteremo un No convinto, in secondo luogo siamo venuti a comunicare al premier che riteniamo sbagliato il decreto sul sistema camerale che verrà approvato tra due o tre giorni in via definitiva, che mette a rischio duemila posti di lavoro”.

Massimo di Paco, 68 anni pensionato: “No per due semplici motivi. Uno il fronte del Si a cui appartengono politici come Verdini, Fornero, Alfano. Secondo, la costituzione non va cambiata, la costituzione che i nostri padri nel ‘46/’47 hanno scritto è così e così deve rimanere”.

Daniele Caboni, 43 anni operaio: “Più che fronte no, direi che faccio parte del fronte antigovernativo. Il mio è un voto per la salvaguardia della costituzione. Oggi Renzi è qui per parlare di Si o No, quando ha davanti una città in una situazione sempre più precaria e questo non va assolutamente bene”.

Sara C. 35 anni, impiegata: “Questa riforma non mi convince, la costituzione non deve essere toccata. Ho deciso fin da subito di votare no, anche se sono qui oggi la mia opinione non cambia”.

Gli indecisi:

Alessandro Martelli, 27 anni militare: “Sono venuto qui oggi per chiarire le mie idee in merito al voto. Secondo me su questo referendum c’è molto caos quindi ho deciso di ascoltare entrambe le campane prima di decidere”.

Federica L. 24 anni, studentessa: “Voglio dare il mio voto in modo consapevole, per questo ho deciso di ascoltare Renzi oggi, per comprendere la meglio la riforma. Non sono ancora sicura del mio voto, prima di decidere voglio ascoltare entrambi i fronti e confrontarli anche in base alle mie idee”.

Quanto entrambi i fronti votano più per una scelta “politica” piuttosto che per una scelta di vera comprensione della riforma?

Alessio Ciampini, 32 anni dipendete e consigliere comunale: “Questo è uno dei problemi principali. Non penso che siano tante le persone davvero informate sulla riforma, forse su alcuni dei punti si, ma visto che parliamo di 47 articoli è difficile. Si sta sicuramente facendo un gioco politico. A mio avviso Renzi ha sbagliato inizialmente a personalizzare questo referendum. Guardando adesso lo schieramento del no mi viene il dubbio, però, che queste forze politiche si possano accumunare sul progetto di riforma. Per me è già un voto contro Renzi, rispetto a un voto vero e proprio contro la riforma”.

Adriano Tramonti, 32 anni piccolo imprenditore: “Questo è stato un referendum politicizzato fin da subito. E’ sotto gli occhi di tutti. E’ la prima volta dopo qualche anni però che parlando con la gente riesci a scalfire il pensiero, a fargli ricredere sulle proprie idee. Vedo una propensione al no, per una posizione anti-Renzi. Penso però che nel segreto dell’urna molti faranno una scelta più nel merito che contro il presidente del consiglio”.

Al termine dell’intervento il premier si è intrattenuto con i suoi sostenitori, scattando foto e scambiando due parole con loro.

 

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