Confesercenti e Confcommercio: “Se è questo l’overtourism lo sottoscriviamo per tutto l’anno”
Tinti: "Livorno non è una città travolta dai flussi turistici. E' una città che sta costruendo una propria identità turistica". Pieragnoli: "Il problema non è l’eccesso di turismo, ma piuttosto il contrario: la difficoltà a rendere il turismo un motore economico stabile e diffuso"
“L’indagine che colloca Livorno e provincia tra i territori più esposti al fenomeno dell’overtourism non ci trova assolutamente d’accordo – così tuona Fabio Tinti presidente Confesercenti provinciale di Livorno – Un’etichetta che, come Confesercenti, riteniamo non solo ingiusta, ma
anche potenzialmente dannosa per l’immagine e lo sviluppo economico della nostra città e della nostra provincia. Livorno non è una città travolta dai flussi turistici. È una città che sta lentamente costruendo una propria identità turistica, valorizzando le sue bellezze naturali, la sua storia, la sua cultura e la sua vocazione marittima. Imprenditori, commercianti, ristoratori e operatori turistici da anni investono energie e risorse per rendere Livorno una meta accogliente e attrattiva. È vero, i numeri del turismo sono in crescita. Ma è una crescita sana, distribuita nel tempo e nello spazio, che non ha mai messo in crisi la vivibilità urbana né la sostenibilità ambientale. I dati citati dall’indagine rischiano di alimentare una narrazione allarmistica che non corrisponde alla realtà. Il turismo, per Livorno e la sua provincia è una risorsa preziosa e fondamentale. È lavoro, è cultura, è promozione del territorio. È un’opportunità per le nuove generazioni e per le imprese locali. E proprio per questo, Confesercenti chiede che si parli di turismo con responsabilità, evitando semplificazioni e generalizzazioni che possono danneggiare un settore già fragile. Siamo i primi a sostenere la necessità di politiche turistiche sostenibili, attente all’ambiente e alla qualità della vita dei cittadini. Ma siamo anche convinti che Livorno abbia ancora molto da offrire e da scoprire. Non possiamo permetterci di frenare il suo slancio proprio ora che comincia a raccogliere i frutti di un lavoro lungo e condiviso. Confesercenti Livorno è pronta a collaborare con le istituzioni, con le associazioni e con tutti gli attori del territorio per costruire insieme un modello di turismo equilibrato, inclusivo e duraturo. Ma respingiamo con forza l’idea che Livorno sia una città “satura” o “invasa”. Livorno è aperta, viva, e pronta ad accogliere”.
Confcommercio
“Overtourism a Livorno? Se è questo il sovraffollamento turistico, lo sottoscriviamo per tutto l’anno”. È con una punta d’ironia che Federico Pieragnoli, direttore generale di Confcommercio Provincia di Livorno. “Parlare di overtourism per un territorio ampio e composito come il nostro è, diciamolo, una forzatura. La realtà è molto più sfaccettata. Ci sono zone come Piombino che cercano con determinazione di diversificare la propria economia puntando sul turismo dopo decenni di monocultura industriale, ma che si scontrano con un problema molto concreto: la mancanza di posti letto. E non hanno certo il problema di eccesso di turismo, a meno che non si vadano a contare anche i turisti che passano giornalmente dal nostro territorio per prendere i traghetti”. “Non si può applicare un’etichetta così netta a una provincia così eterogenea e distribuita lungo oltre cento chilometri di costa, dalle località balneari dell’Arcipelago e della Costa degli Etruschi, fino alle zone interne come Sassetta e Collesalvetti, e alla città di Livorno, che pure dispone di massimo 4.000 posti letto. Dov’è l’overtourism? Forse d’estate, su alcune spiagge, negli orari di punta. Ma è un fenomeno del tutto stagionale e localizzato. Altro che saturazione strutturale”. Il modello adottato, basato su indicatori aggregati come densità turistica e produzione di rifiuti, fotografa il quadro a livello provinciale, senza tener conto delle profonde differenze tra costa e interno, tra grandi flussi stagionali e presenza turistica stabile. “Dati come quelli sulla produzione di rifiuti turistici”, prosegue Pieragnoli, “possono essere alterati da picchi occasionali e non restituiscono la qualità dell’accoglienza o la reale capacità dei territori di assorbire visitatori”. “Il problema non è l’eccesso di turismo, ma piuttosto il contrario: la difficoltà a rendere il turismo un motore economico stabile e diffuso. A Piombino, a Cecina, a Rosignano, a Livorno città, quello che serve non è limitare l’afflusso, ma aumentare la qualità dell’offerta restando nel contesto di uno sviluppo sostenibile, migliorare l’accessibilità, valorizzare le aree meno conosciute e lavorare su una destagionalizzazione vera. Se qualche spiaggia ad agosto è affollata, la chiamerei più buona notizia che emergenza”.
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