Confindustria, sottoscritto il patto di alleanza
La fascia costiera della Toscana possiede potenzialità di alto livello, sia in termini di produzioni, sia in termini di risorse umane. Tutto questo costituisce un insieme di fattori che, se adeguatamente supportati, sarebbero in grado di incrementare gli investimenti e conseguentemente aumentare l’occupazione. Tante volte abbiamo richiesto che venga declinata una gerarchia di priorità rilevanti per il sistema industriale, tali da imprimere uno slancio alla reindustrializzazione. L’elenco si può riassumere in questi pochi punti: infrastrutture, energia, utilities, bonifiche. Dobbiamo diventare “tifosi” accaniti di un nuovo sviluppo dei nostri territori e per questo ci misureremo con la determinazione che occorre, che è la stessa che ci ha portato a resistere fino ad oggi alle crisi economiche e, purtroppo, anche climatiche. Occorre sostenere il consolidamento e lo sviluppo rendendo attrattivo il territorio per nuove iniziative, anche affiancando programmi di retention, che possano dare ulteriore impulso ai piani industriali. Crediamo fermamente che la sinergia tra le Multinazionali e le PMI di subfornitura rappresenti un fattore competitivo fondamentale per favorire nuova conoscenza, per implementare il trasferimento tecnologico, per spingere all’introduzione di processi produttivi innovativi e, soprattutto, per stimolare l’accesso a reti di produzione internazionali e a nuovi mercati, così da rilanciare l’intera economia industriale del nostro territorio. È per questo motivo che, valutando quali obbiettivi individuare per lo svolgimento dell’Assemblea annuale, abbiamo deciso di scegliere proprio quello del consolidamento del sistema industriale esistente, poiché è dalla garanzia della continuità produttiva delle imprese già insediate che possiamo basare le linee di sviluppo futuro.
Il Coordinamento Multinazionali e Grandi Imprese di Confindustria Livorno Massa Carrara, che abbiamo costituito appositamente, raggruppa un totale di ben cinquantacinque unità produttive, con novemila addetti ed un fatturato di nove miliardi di euro, collocando la nostra realtà al secondo posto in Toscana, dopo Firenze. La nostra proposta è quella di un’alleanza di territorio finalizzata a condividere un piano a medio termine per il rilancio della costa toscana, che incrementi le occasioni di occupazione qualificata e favorisca gli investimenti in infrastrutture e innovazione, in grado di rimettere in moto l’ascensore sociale, puntando sulla formazione, le competenze, il merito. Infrastrutture e intermodalità sono ulteriori asset strategici per innescare la reindustrializzazione della fascia costiera della Toscana. Il sistema portuale rappresentato da Livorno, Piombino e Carrara è senza dubbio uno dei motori di sviluppo su cui puntare, per garantire al sistema produttivo di poter dispiegare le potenzialità insite nella rete infrastrutturale e nel sistema intermodale di cui disponiamo. L’ammodernamento delle infrastrutture portuali, ferroviarie e stradali, presenti lungo la costa, deve essere considerato come precondizione di una crescita economica stabile che sappia contenere le inevitabili crisi congiunturali. La sfida vera resta l’accelerazione delle procedure: un esempio per tutti è la Darsena Europa, la cui mancata realizzazione farebbe escludere il porto e con esso tutta la Regione dalle principali rotte commerciali. Da tutto questo emerge, ancora una volta, la necessità di forti alleanze territoriali tra categorie economiche e Istituzioni, per completare la rete infrastrutturale, che presenta notevoli lacune, quali il mancato completamento del corridoio autostradale tirrenico e gli insufficienti collegamenti ferroviari con l’alta velocità. Sarà infatti decisivo il ruolo delle Amministrazioni locali per quanto riguarda le infrastrutture, l’approvvigionamento energetico, i costi delle utilities con i loro criteri di tariffazione e quelli per lo smaltimento dei rifiuti.
Esiste, oramai da anni, un magma impregnato di ideologia del “NO a tutto”, professata dai cattivi maestri sostenitori della decrescita felice, responsabili del paralizzante formalismo burocratico. Eppure siamo la stessa Nazione dove in un tempo non poi così lontano, si costruivano autostrade, porti ed aeroporti, e per questa ragione i protagonisti di allora, tra gli anni ’50 e ’60, furono chiamati “capitani coraggiosi”. Dalle nostre parti invece, in più di mezzo secolo, non siamo riusciti a completare nemmeno un tratto minore di quell’Autostrada, grazie a veti incrociati di una politica malata, subornata da congreghe di vacanzieri maremmani, ambientalisti a senso unico. Altri celebri casi di tempi biblici per realizzare, o meglio non realizzare, essenziali opere infrastrutturali non mancano. Basti pensare che per individuare l’ente competente alla riparazione dell’avvallamento del tratto della FI.PI.LI., che doveva penetrare nel porto di Livorno, ci sono voluti più di nove anni. Le procedure non sono andate meglio per la realizzazione della S.S. 398, così come per le bonifiche dei SIN e dei SIR. Si potrebbe proseguire con i lavori per il microtunnel per ampliare il canale di accesso in porto di cui si è perduta ogni traccia e potremo continuare di questo passo. Per guardare avanti dobbiamo decidere tutti insieme di cambiare mentalità e abbandonare logiche di protezionismo, comunali o provinciali che siano, per disegnare strategie aventi come riferimento geografico nuove Aree Vaste. Le condizioni ci sono, ed in qualche caso abbiamo già sperimentato positivamente la disponibilità delle Amministrazioni a condurre istruttorie con tempi tecnici predeterminati. Fino ad oggi, purtroppo, sulla fascia costiera della Toscana, pur essendo stati decretati due Accordi di Programma, a Livorno e a Piombino, per aree di crisi complessa ed un altro a Massa per area di crisi, non siamo riusciti a valorizzare gli effetti positivi di tali accordi. Un’azione integrata dei Comuni direttamente interessati potrebbe generare un modo efficace di progettare gli interventi infrastrutturali ed utilizzare pienamente i diversi canali di finanziamento. Sono certo che gli Amministratori – che ringraziamo per essere intervenuti – possono essere i registi convinti del progetto di alleanza, così da far crescere il “tifo” per i rispettivi territori e raggiungere gli obbiettivi attesi soprattutto per le giovani generazioni.
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