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Corsini a Firenze per parlare della cura del ferro

Sabato 8 Luglio 2017 — 08:32

Corsini ha partecipato alla due giorni organizzata dalla regione Toscana e dedicata al PRIM. I porti dell'Alto Tirreno in prima fila (passando da Guasticce)

Una visione integrata della filiera logistica che partendo da Livorno e Piombino sfrutti il nodo logistico dell’interporto Vespucci per trasferire le merci via ferrovia direttamente in Europa. Un sistema integrato che faccia perno sul riequilibrio del trasporto modale a favore della rotaia e che consenta ai porti dell’Alto Tirreno  di agganciarsi al più presto all’Europa. È questa la grande prospettiva che la Regione Toscana sta sviluppando per agganciarsi alle reti di interconnessione Ten-T.
L’obiettivo finale è fare in modo che i porti di Livorno e Piombino siano pronti, e ben collegati , per quando sarà stato realizzato il sistema di connessione Svizzera-Italia. Che non si tratti di un sogno ma di una via concretamente percorribile, lo si è evinto stamani nel corso di una tavola rotonda organizzata nell’ambito della due giorni promossa dalla Regione Toscana  e dedicata al Piano Regionale Integrato delle infrastrutture e della mobilità. Al workshop hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’Adsp, Stefano Corsini, e l’amministratore delegato e direttore generale di RFI, Maurizio Gentile. È stato quest’ultimo a parlare concretamente di un progetto di visione che guarda all’Europa e che bisogna avere il coraggio di perseguire: “Quello che stiamo facendo in Toscana – ha detto – è cercare di collegare i porti di Livorno, Piombino, La Spezia e Carrara all’Europa e ai corridoi della Rete Ten-T. Tra pochi anni sarà pronto il sistema di connessione Svizzera-Italia. La Toscana può arrivarci non via Pontremolese, non via Terzo Valico, ma attraverso l’Appennino tra Firenze e Bologna, che oggi è collegato al Tirreno attraverso la Firenze-Pisa. Il nostro obiettivo é realizzare un sistema di quattro binari tra Bologna e Firenze dove le merci possano transitare liberamente”.
“Oggi abbiamo la possibilità di traguardare nuovi inediti obiettivi di sviluppo – ha dichiarato Corsini – l’Europa è a portata di mano e i porti dell’Alto Tirreno possono raggiungerla attraverso l’Interporto, il collegamento con la Collesalvetti Vada e la Prato-Bologna, usando quei grandi aspirapolvere che sono i valichi del Gottardo e del Brennero. Assieme alla Regione e a RFI stiamo sviluppando una visione che coinvolge Livorno e Piombino e che vede  l’Inteporto Vespucci nel ruolo di nodo logistico e retro porto di riferimento per tutto il sistema”.

Corsini ha anticipato che è prevista con RFI e Regione Toscana un’azione comune che metta in fila, in ordine di importanza, le priorità di connessione infrastrutturali del sistema portuale dell’Alto Tirreno, in primis il collegamento con la Collesalvetti-Vada, “Che è fondamentale se vogliamo collegare il polo di Gausticce alla Prato-Bologna, e da qui agli interporti del nord Italia”. A detta di Corsini, cha ha sottolineato l’importanza dello scavalco tra Guasticce e Livorno (opera che si realizzerà a breve), l’interporto ha enormi potenzialità e margini di crescita: “stiamo studiando la possibilità di favorire il riequilibrio modale tra gomma e ferro per il traffico dei rotabili in arrivo e in partenza dal porto di Livorno. Grazie al collegamento ferroviario tra Livorno e la Collesalvetti Vada, i RO/RO potrebbero transitare dal polo di Guasticce e arrivare direttamente in Europa via ferrovia passando da Padova e Verona”.

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