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Darsena Europa, posata la prima pietra: “Giornata storica”

Lunedì 12 Maggio 2025 — 16:41

Investimento complessivo di 550 milioni, i lavori dureranno 5 anni. Il nuovo terminal container avrà un pescaggio minimo di 16 metri a ridosso delle banchine e di 17 lungo il nuovo canale di accesso che verrà realizzato a nord del porto. Salvetti: "Non si torna più indietro". Giani: "Livorno sempre più punto di riferimento per tutta l’Italia centrale". Il commissario Guerrieri: "Abbiamo desiderato tanto arrivare a questo giorno e ce l'abbiamo fatta". Tutte le dichiarazioni

E’ stata simbolicamente posata il 12 maggio la prima pietra del cantiere per la realizzazione delle opere marittime e dei dragaggi della Darsena Europa, il moderno terminal container che sorgerà alle spalle del Terminal Darsena Toscana, con un pescaggio minimo di 16 metri a ridosso delle banchine e di 17 metri lungo il nuovo canale di accesso che verrà realizzato a nord del porto di Livorno. Ad inaugurare l’inizio dei lavori, oltre al commissario straordinario dell’Authority e della maxi-infrastruttura, Luciano Guerrieri, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; il sindaco di Livorno, Luca Salvetti; il prefetto Giancarlo Dionisi e il Presidente della Camera di Commercio, Riccardo Breda. Presente al taglio del nastro tutta la struttura commissariale con la vice commissaria Roberta Macii e i dirigenti Enrico Pribaz e Simone Gagliani.
I lavori dureranno nel complesso cinque anni. Per le opere marittime si prevede la realizzazione di una diga foranea esterna di 4,6 km, composta dal nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord) e dalla nuova Diga della Meloria in sottoflutto (mentre quella vecchia verrà demolita). Verranno inoltre realizzate dighe interne per 2,3 km, a delimitare le nuove vasche di colmata (130 ettari) che si andranno ad aggiungere a quelle già esistenti (da 70 ettari). Gli interventi di dragaggio saranno finalizzati all’imbasamento delle nuove opere, all’approfondimento dei fondali del canale di accesso e alla realizzazione dei bacini e delle darsene interne. Di rilievo anche l’investimento complessivo, che tra lavori e spese di sicurezza ha raggiunto la cifra di 550 milioni di euro, cento milioni in più rispetto all’importo originario. Un incremento, si legge nel comunicato stampa, dovuto in parte alla decisione della struttura commissariale di modificare il progetto, prevedendo l’ampliamento della vasca di colmata del futuro terminal RO/RO con l’obiettivo permetterle di contenere interamente i 17 milioni di metri cubi di sedimenti risultanti dalle attività di dragaggio. Anche il consolidamento della prima cassa di colmata (opera da circa 50 mln di euro) e le prescrizioni ambientali stabilite in fase di VIA hanno inciso sul costo finale della maxi opera, oltre alla revisione dei prezzi, che dovrà essere coperta, almeno in parte, dal quadro economico dell’opera. I prossimi giorni vedranno il RTI impegnato a procedere all’allestimento di una prima, importante area del cantiere per realizzare, in capo a sei mesi, una prima vasca di contenimento posta tra la Foce Armata dello Scolmatore e l’attuale seconda Vasca di colmata (la Wbs9 b1 nella planimetria allegata). Per realizzarla, i tecnici del Raggruppamento temporaneo di imprese si faranno letteralmente strada nel mare aperto, sversandovi il materiale di cava e creando così gli argini che si andranno ad allungare dalla terra ferma sino a delimitare la prima area di contenimento. Si tratta di una cassa da 1,2 milioni di metri cubi di capacità che sarà destinata ad immagazzinare i sedimenti escavati prima dell’imbasamento degli argini che andranno a formare le nuove dighe della maxi infrastruttura. Nel frattempo, la struttura commissariale si occuperà di soddisfare le prescrizioni ambientali in corso d’opera stabilite dal Piano di Monitoraggio Operativo. Completa il quadro di questa prima parte dei lavori, l’intervento di manutenzione dell’argine in sinistra idraulica dello Scolmatore, nel tratto dove corre la strada di accesso al cantiere, in modo da potenziare la strada stessa.

Le dichiarazioni

Il commissario Guerrieri
“Credo possiate comprendere quanto abbiamo desiderato arrivare a questo giorno. È il frutto di un lungo lavoro fatto di progettazioni, analisi, studi, approfondimenti, verifiche, contatti, riunioni, problemi da affrontare, discussioni, decisioni da prendere, modifiche in corso d’opera, ostacoli da superare e atti da predisporre. Un percorso complesso che ci ha condotto, nei giorni scorsi, all’approvazione del progetto esecutivo e, stamani, alla consegna dei lavori a mare. La Darsena Europa è riconosciuta come una delle iniziative infrastrutturali del Paese a più alto grado di complessità, sia progettuale che attuativa, per la difficoltà esecutiva e per le articolate procedure tecnico-amministrative. Lo conferma l’intero iter che ha portato alla programmazione e progettazione dell’opera. Una complessità che la struttura commissariale dell’AdSP ha saputo gestire con coraggio, adottando scelte innovative, soprattutto per rispondere alle esigenze di aggiornamento e integrazione del progetto emerse dagli studi fisici e ambientali. Desidero ricordare, ad esempio, la decisione di redigere e approvare un adeguamento tecnico-funzionale che ha consentito di ampliare le nuove vasche di colmata, necessarie per contenere l’intero quantitativo di sedimenti da dragare, ben 17 milioni di metri cubi, evitando così il previsto reimpiego a mare di circa 5 milioni di metri cubi. Un’altra decisione importante è stata quella di aggiungere, oltre alle opere foranee, al dragaggio e al nuovo accesso portuale, anche interventi a terra, come il consolidamento della prima cassa di colmata, per un valore di circa 50 milioni di euro. Opere pensate con funzione anticipatrice e incentivante per il mercato, che ogni sei mesi determineranno il consolidamento progressivo dell’intera superficie della prima cassa, pari a circa 330mila metri quadri. Un’operazione che, al momento, non è possibile replicare sulla seconda cassa, ancora utilizzata per il dragaggio di manutenzione e per i sedimenti della darsena stessa. Voglio ricordare anche l’estrema complessità del confronto con gli uffici della Commissione Europea per il rilascio della cosiddetta “Comfort Letter”, cioè il giudizio di compatibilità del progetto con le norme sugli aiuti di Stato. A questo si è aggiunta la lunga e articolata procedura di valutazione di impatto ambientale, avviata il 15 novembre 2022 e conclusa l’8 aprile 2025, dopo due anni e mezzo. Nel frattempo, abbiamo fornito risposte a oltre 280 richieste formulate da tutti gli enti coinvolti nella valutazione, ottenuto il giudizio di compatibilità ambientale, predisposto la relazione di riscontro alle prescrizioni e il conseguente giudizio di ottemperanza, fino alla definizione del Piano di monitoraggio ambientale e di quello operativo. Tempi troppo lunghi, indubbiamente, che derivano anche da un senso di urgenza purtroppo non sempre condiviso da tutti i soggetti coinvolti nel processo. Un aspetto, questo, che a livello generale richiede una riflessione. Tuttavia, va detto che la rigorosità della procedura ha assegnato al nostro progetto un marchio di serietà, e una validazione tecnico-scientifica e ambientale importante. Abbiamo infatti previsto tutti gli accorgimenti, controlli e monitoraggi necessari a individuare per tempo eventuali scostamenti non attesi, e a mettere in campo azioni correttive ove necessarie”.

Il presidente Giani
“Ricordo bene il giorno della mia elezione in Consiglio regionale: tra i punti programmatici fondamentali c’era proprio questo. E lo può testimoniare anche il consigliere regionale Francesco Gazzetti, qui presente. Anche se la proprietà non è della Regione, abbiamo deciso di investire 200 milioni per la Darsena Europa. Quello era il faro, la prospettiva, il segno di un impegno che doveva coinvolgere tutta la Toscana. Il Comune di Livorno, con il suo lavoro straordinario sul porto, lo dimostra ogni giorno. In questi giorni ho visto i croceristi finalmente passeggiare per Livorno, non più solo a Pisa o a Firenze. Abbiamo lavorato insieme in varie commissioni per rendere questo intervento non solo possibile, ma sostenibile, integrato nel territorio. Un territorio che ha dimostrato capacità di sacrificio. Portare il pescaggio da 12,5 a 20 metri significa rendere più agili le manovre dei rimorchiatori e permettere a navi di grandi dimensioni di attraccare direttamente. Vedo una Livorno sempre più centrale, riferimento per tutta l’Italia centrale. Oggi assistiamo a una grande alleanza tra tutti gli organismi che operano sul mare e nei porti. Sarà fondamentale continuare con attenzione e cautela, ma questa è la sfida di Livorno e della Toscana. Un porto nato alla fine del Cinquecento per volontà dei Medici, progettato dall’Ammannati, oggi guarda al futuro. E lo dico con forza: nessuno ci fermerà. Livorno avrà la Darsena Europa. E se qualcuno pensa a un’alternativa, noi continueremo a impegnarci tutti insieme, con quello spirito di squadra che ci ha contraddistinto in questi anni. Ci credo profondamente. Sono convinto che un giorno le foto del nostro taglio del nastro saranno nei libri di storia. Livorno sta compiendo un altro passo avanti nel progresso civile, di cui la Toscana è da sempre voce e simbolo nel mondo”.

Il sindaco Salvetti
“Per deformazione professionale tendo a dare un titolo ad ogni momento importante che vivo, soprattutto quando riguarda la città. E il titolo che darei a questa giornata è molto semplice: “Non si torna più indietro”. Oggi possiamo dirlo con certezza. In passato, quando osservavamo le vasche di colmata crescere e consolidarsi, avevamo la consapevolezza che il porto si stava espandendo. Ma oggi, con la posa della prima pietra delle opere a mare, si compie un passaggio simbolico e concreto: inizia davvero la realizzazione di qualcosa di estremamente significativo. Un altro passaggio fondamentale, che dà ulteriore forza all’idea che “non si torna più indietro”, sarà la pubblicazione del bando per il soggetto privato chiamato a completare e poi gestire l’opera. Un passaggio decisivo che vogliamo compiere entro quest’anno, possibilmente nei primi nove mesi. Con quel bando si completerà il quadro economico: ai 650 milioni stanziati dalla parte pubblica si aggiungeranno le risorse del privato, per un investimento complessivo di circa un miliardo di euro. Oggi abbiamo l’attenzione di player mondiali, che guardano a Livorno con interesse e volontà d’investire. Per un sindaco, questo è motivo di orgoglio assoluto. Sarà importante che il bando stabilisca condizioni chiare e coerenti con quanto la città e la Regione Toscana si aspettano e per cui si è lavorato per oltre 15 anni. Abbiamo immaginato una darsena, una piattaforma logistica pienamente inserita nei grandi scenari del traffico commerciale mediterraneo e globale. Questo deve rimanere il nostro riferimento. Tutto ciò porterà allo sviluppo del porto, ma anche allo sviluppo della città di Livorno e dell’intera Regione Toscana. Infine, voglio ribadire un tema per me centrale: quello del lavoro. Quest’opera darà una spinta decisiva all’occupazione. Già oggi qui vediamo tanti lavoratori impegnati nella sua realizzazione. È dall’occupazione che parte il benessere collettivo, il benessere di una città”.

Il prefetto Dionisi
E’ per me motivo di grande soddisfazione essere qui oggi, in rappresentanza dello Stato, per un momento che segna l’avvio concreto di un progetto che ha un valore strategico, non solo per Livorno e per la Toscana, ma per l’intero sistema portuale nazionale e per la competitività logistica del nostro Paese. La posa della prima pietra non è mai un atto puramente simbolico. È il segnale visibile di una visione che si traduce in azione. È la manifestazione concreta della volontà di costruire, di guardare avanti, di generare sviluppo. Ma ogni costruzione, per essere solida, ha bisogno di fondamenta robuste. E queste fondamenta non possono essere fatte solo di cemento, acciaio e tecnologia. Devono poggiare su valori condivisi: legalità, trasparenza, sostenibilità e responsabilità. Concludo con un augurio sincero: che la Darsena Europa non sia soltanto un’opera pubblica, ma un simbolo del fare bene insieme, dell’Italia che guarda al futuro senza rinunciare ai propri valori fondamentali”.

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