Fronte comune sulla sicurezza in porto, firmata una intesa che durerà 2 anni
In base all'accordo l'AdSP metterà a disposizione delle parti diverse dotazioni tecnologiche funzionali allo svolgimento delle rispettive attività istituzionali nel campo della sicurezza marittima e portuale. Dietro richiesta dei firmatari, l'Autorità Portuale valuterà inoltre la possibilità di implementare l'impianto di video sorveglianza in porto
Un passo in avanti volto a implementare le misure preventive e proattive finalizzate alla repressione delle minacce alla sicurezza in ambito portuale. Va in questa direzione l’accordo interistituzionale siglato stamani da AdSP, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e Polizia di Frontiera Marittima. Il documento, firmato nel quartier generale della Port Authority, disciplina le forme e le modalità di collaborazione in materia di security. In base all’accordo l’AdSP metterà a disposizione delle parti diverse dotazioni tecnologiche funzionali allo svolgimento delle rispettive attività istituzionali nel campo della sicurezza marittima e portuale. Dietro richiesta dei firmatari, l’Autorità Portuale valuterà inoltre la possibilità di implementare l’impianto di video sorveglianza in porto.
La Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza e la Polizia di Frontiera Marittima, si impegneranno invece a fornire la più ampia collaborazione istituzionale, nei limiti di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di security portuale e sicurezza pubblica delle aree portuali. L’intesa, che durerà due anni, individua infine per ogni soggetto firmatario un referente che avrà il dovere di verificare e monitorare l’andamento e l’applicazione degli impegni presi dalle parti.
“Il porto è oggi un sistema sempre più complesso, sollecitato da continui stimoli sulla scorta dei cambiamenti introdotti dalla digitalizzazione, dalla sostenibilità ambientale e dalle pressioni geopolitiche mondiali” afferma il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, che aggiunge: “In questo contesto dobbiamo continuare a investire nella sicurezza e migliorare le misure preventive finalizzate a reprimere ogni tipo di minaccia, anche criminale, che vada a interferire con le condizioni di lavoro e con l’efficienza operativa dello scalo portuale. Si tratta di un dovere etico-morale e normativo cui non possiamo sottrarci e l’accordo firmato oggi lo conferma”.
Esprime soddisfazione il segretario generale dell’Ente portuale, Matteo Paroli: “Lavorare in sicurezza è condizione essenziale per la valorizzazione la tutela del lavoro in porto; il protocollo siglato oggi dimostra la forte volontà delle Istituzioni coinvolte nell’individuare tutte le possibili opportunità per sostenere con atti concreti la cultura della sicurezza in porto”.
Per il responsabile sicurezza della Capitaneria di Porto e coordinatore regionale della Maritime Security, Gennaro Fusco, l’accordo si inserisce all’interno di una più ampia collaborazione con tutte le istituzioni: “Quello di Livorno è un porto importante e centrale per l’economia nazionale, non possiamo non apprezzare tutte quelle iniziative che vadano ad elevare il livello di attenzione in materia di sicurezza in ambito portuale”, afferma, ricordando come la Capitaneria di Porto, in qualità di “Autorità designata”, sia competente, in sede locale, in materia di sicurezza marittima, secondo la normativa interna e internazionale.
Dello stesso tenore le dichiarazioni della direttrice dell’Ufficio di Polizia di Frontiera dello scalo portuale di Livorno, Agnese di Napoli, secondo la quale l’intesa di oggi “formalizza una collaborazione, quella con l’AdSP e le altre istituzioni, che è già nei fatti e che ha una lunga tradizione alle spalle. Senza la necessaria sinergia tra tutti gli operatori in campo non avremmo mai potuto raggiungere i risultati ottenuti sinora”.
Ne è convinto anche il comandante del gruppo della Guardia di Finanza di Livorno, Luigi Mennella: “L’accordo siglato oggi fornisce la prova concreta della forte sinergia esistente tra i vari enti di Stato che lavorano all’interno del porto – ammette -, questa intesa va a rafforzare ulteriormente tale collaborazione, fornendo peraltro alle istituzioni coinvolte strumentazioni tecnologiche utili allo svolgimento delle attività di competenza. La priorità rimane quella di salvaguardare gli operatori portuali e contrastare i traffici illeciti”.
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