Il porto verso la riorganizzazione degli spazi delle banchine

Gli spostamenti interesseranno le aree dell'Alto Fondale, della Calata Orlando, del Molo Italia e della Sponda Est della Darsena Toscana

Comunicato con foto tratto dal magazine dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Port News

Il porto di Livorno vedrà delle modifiche sulle banchine grazie all’attuazione del Piano Regolatore Portuale (PRP). Martedì 8 febbraio il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, ha presentato durante una conferenza stampa il piano. “Il percorso – ha detto Guerrieri – verrà portato avanti solo ed esclusivamente nel rispetto del presupposto della sostanziale equivalenza tra le delocalizzazioni e gli spazi concessori attualmente assegnati ai terminal operator. Il 26 agosto scorso abbiamo incontrato i terminal operator con cui abbiamo condiviso il percorso formalizzato in questi giorni”. In estrema sintesi, la proposta presentata agli operatori prospetta la seguente ipotesi pianificatoria: il Molo Italia è potenzialmente destinato ad ospitare sul suo lato nord tanto il traffico dei forestali operato dalla CILP (in radice) quanto la delocalizzazione del Terminal Calata Orlando (in testata). Tale processo favorirà quindi la progressiva sistemazione delle attività insistenti nella cosiddetta Area Multipurpose, sulla Sponda Est della Darsena Toscana, alla cui radice la Cilp potrebbe operare i traffici RO/Ro di Grimaldi/Euromed. Nel corso della conferenza stampa, Guerrieri ha inoltre spiegato come le delocalizzazioni non contrastino con le destinazioni funzionali oggi declinate dal PRP: “Si tratta di una semplice redistribuzione degli spazi rispetto alle funzioni previsti dall’attuale pianificazione. Il processo di progressiva delocalizzazione è diventato imprescindibile, specie nell’attuale fase di transizione collegata alla realizzazione della Piattaforma Europa e alla successiva concentrazione dei traffici container e RO/RO alle spalle del Terminal Darsena Toscana”.
Il segretario generale AdSP, Matteo Paroli: “Nell’ambito del piano di riorganizzazione  abbiamo agito sulla base di due fari guida: la compatibilità funzionale delle aree con le prescrizioni del PRP e una migliore contestualizzazione dei terminal coinvolti nel progetto di ottimizzazione operativa delle attività. In pratica: abbiamo cercato di riorganizzare senza stravolgere o peggiorare la flessibilità operativa dei singoli terminal”.