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Il presidente Corsini interviene all’assemblea di Assoporti

Mercoledì 30 Settembre 2020 — 17:18

Nel suo intervento il numero uno dei porti di Livorno e Piombino ha sottolineato l'importanza di assicurare in questa fase una forte stabilità regolatoria e di governance della portualità italiana

Uno degli elementi in grado di dare credibilità a un progetto è la sua capacità di attivare partnership strategiche con grandi operatori nazionali o internazionali, quella di riuscire a creare valore pubblico.
Lo ha detto il coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del MIT, Giuseppe Catalano, durante il suo intervento all’assemblea pubblica di Assoporti. Lo ha ribadito poco dopo il presidente dell’AdSP dell’Alto Tirreno Stefano Corsini, riferendosi in particolare alla Darsena Europa, l’opera di espansione a mare con la quale il porto di Livorno mira a conservare i traffici esistenti ma anche ad attrarne di nuovi.
L’opera, nata nel 2015 subito dopo l’approvazione del Piano Regolatore Portuale dell’allora Port Authority labronica, nel frattempo diventata Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale, è poi stata assoggettata alla project review avviata nel 2017 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti anche al fine di asseverarne la sostenibilità economica e finanziaria.
La grande infrastruttura è stata citata dallo stesso Catalano come un esempio positivo e rappresenta per Corsini un unicum nel panorama nazionale, sia per il grado di maturità raggiunto dalla fase progettuale, sia per l’attrattività di un progetto che nel suo insieme ha disponibilità finanziarie accertate di parte pubblica per 550 milioni di euro: «Si tratta della prima volta in Italia che a un’opera marittima viene destinata una  copertura pubblica così ampia» ha dichiarato Corsini, che ha anche aggiunto: “Catalano ha ragione da vendere: la partecipazione del privato alle opere pubbliche è un elemento fondamentale, perché riesce a garantire la buona realizzazione ma anche la buona gestione dell’opera”.
La Darsena Europa, ad esempio, è un intervento che giustifica di certo, alla luce della copertura finanziaria pubblica disponibile, una proposta in project financing di iniziativa privata per la realizzazione del nuovo terminal container previsto nella prima fase del progetto.
La finanza di progetto è però una procedura molto complessa e i tempi difficili che la portualità italiana ha vissuto e, in parte, sta ancora vivendo a causa della crisi pandemica, obbligano i potenziali investitori a mantenere un atteggiamento di cautela e prudenza nei confronti di questo tipo di iniziative.
Nel suo intervento il numero uno dei porti di Livorno e Piombino ha sottolineato l’importanza di assicurare in questa fase una forte stabilità regolatoria e di governance della portualità italiana, chiedendo inoltre “che le iniziative a livello di Arco Tirrenico siano integrate in un solido piano di Governo che tenga conto del contesto di riferimento e delle dinamiche dei flussi di traffico”.
Per Corsini è fondamentale che “la Conferenza dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale si riunisca con sempre maggiore frequenza”. E’ quello “il luogo destinato a definire, con il Ministro, le priorità di sviluppo e investimento della portualità italiana”.
“Sono sicuro – ha concluso – che il sottosegretario Traversi ci darà su questi temi una grande mano: le decisioni vanno prese insieme. Gli investitori privati devono avere ben chiara qual è la rotta tracciata dalla portualità italiana e quali le priorità su cui si intende puntare”.

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