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Il viceministro dei Trasporti a ShipMag Colloquia in Fortezza Vecchia

Mercoledì 19 Aprile 2023 — 17:34

Edoardo Rixi in collegamento: “Potenziare le infrastrutture per intercettare i nuovi traffici merci in transito nel Mediterraneo Il ponte sullo Stretto? Vogliamo strabiliare il mondo. Il Pnrr? Va riprogrammato. Chi diceva che avremmo potuto finanziare grandi opere mentiva”

“Il nostro sistema logistico deve sfruttare le ricchezze di un mare, il Mediterraneo, che sebbene rappresenti appena il 3% della superficie terrestre, vede transitare il 25% del traffico mondiale e probabilmente nei prossimi anni, con lo sviluppo del continente africano, arriverà al 35%. E’ chiaro che questo vuol dire potenziare una serie di infrastrutture portuali ma anche la nostra capacità  intermodale: non basta scaricare la merce in banchina, bisogna riuscire a portarla nei mercati di destinazione e arrivare in quei mercati che producono la merce stessa”.
Lo ha detto il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi aprendo i lavori della seconda edizione di ShipMag Colloquia, in corso a Livorno.
L’evento, intitolato “Investire nello shipping, guardare al futuro”, vede fra gli ospiti i presidenti delle Autorità di sistema portuale di Genova (Paolo Signorini), La Spezia/Marina di Carrara (Mario Sommariva) e Livorno-Piombino (Luciano Guerrieri) e alcuni dei principali operatori marittimo-portuali del Paese.
“Andiamo verso una rivisitazione infrastrutturale di un sistema particolarmente complesso – ha continuato Rixi –Penso a un sistema di interporti altamente automatizzati e capaci di soddisfare le domande degli operatori, ma anche al miglioramento di una connettività ferroviaria, stradale e autostradale che in alcune parti del Paese è ancora assolutamente deficitaria. Ecco perché stiamo puntando a completare i grandi corridoi europei, senza dimenticare però le opere dell’ultimo miglio e la riprogrammazione del Pnrr: noi intendiamo, e lo dico in maniera molto chiara, utilizzare fino all’ultimo euro dei fondi che ci sono stati dati. Si tratta di un prestito, e abbiamo la necessità che questo finanziamento renda al sistema economico nazionale. E’ evidente che ci diceva che con il Pnrr si potevano realizzare opere particolarmente importanti di infrastrutturazione diceva il falso: su uno strumento finanziario di durata quinquennale è chiaro che possiamo fare solo interventi di completamento e ‘aggiustamento’ delle grandi direttrici, ma non certo programmare opere che necessitano di 10 o 20 anni di lavori. Per questo stiamo riprogrammando alcuni interventi, affrontando i temi dell’ultimo miglio, dell’elettrificazione delle banchine, dell’ambientalizzazione di alcuni processi anche per coordinare sempre di più le attività marittime e industriali con le
comunità che risiedono attorno ai porti”.
“Lo sviluppo integrato della catena logistica, nei piani del MIT, deve tenere conto del benessere e del miglioramento della qualità della vita delle aree interessate agli investimenti – ha continuato Rixi, rispondendo alle domande del direttore di ShipMag Teodoro Chiarelli – Siamo molto attenti a questo tema, non a caso stiamo lanciando opere di grande respiro come il ponte sullo Stretto, che non è un ponte che collega Messina alla Calabria, ma un’opera che vuole cambiare il paradigma di percezione del nostro Paese a livello mondiale: non è vero che nel Sud Italia non si può investire, anzi, possiamo ancora una volta  dimostrare che la nostra industria può strabiliare il mondo”.
A proposito della non sempre facile convivenza fra zone portuali e abitanti, Rixi ha spiegato che la tutela delle aree abitate è uno dei primi obiettivi del Ministero e che “il confronto deve essere acceso, così come deve esserlo in materia di canoni concessori e dei Pef (piani economico finanziari, ndr) delle concessioni portuali, omogeneizzando una situazione che a livello nazionale spesso è parcellizzata ma creando anche differenze da scalo a scalo in funzione della strategicità del porto stesso e della densità dell’area. E’ difficile riuscire a fare tutto questo senza una condivisione dell’intero cluster: dobbiamo rilanciare il sistema nel suo complesso, in modo che tutti sentano
protagonisti della trasformazione e consentano al nostro Paese di non subire le trasformazioni dell’economia mondiale ma di poterle cavalcare. Chiediamo a tutti, nei prossimi mesi, di poter condividere insieme degli obiettivi e risolvere situazioni che nella portualità l’Italia si sta trascinando da decenni e che oggi è il caso di iniziare ad affrontare”.

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