Microtunnel in porto, i lavori entrano nel vivo
Calata la “testa” fresante della talpa meccanica. Obiettivo n.1: scavare 234 metri di terra e acqua in 25 giorni
Entrano nel vivo i lavori per lo scavo del Microtunnel. Nell’area di cantiere aperta davanti alla Torre del Marzocco, sulla sponda ovest della Darsena Toscana, è stata infatti calata la testa fresante della talpa meccanica che scaverà la galleria tra le due sponde del Canale di Accesso in porto. La Tunnel Boring Machine (TBM), lunga in tutto 13,5 metri e pesante quasi 100 tonnellate, verrà guidata da remoto da un professionista spagnolo, Rafael Sanchez, uno dei pochi al mondo a poter vantare un’esperienza ultra ventennale nel settore. La macchina lavorerà ininterrottamente per 10/12 ore di fila al giorno e realizzerà 234 metri di tunnel verso la sponda opposta, direzione Calata del Magnale, dove si attesterà il capolinea definitivo, area di cantiere in cui si trova il pozzo di recupero.
La sfida comincia oggi: il primo elemento della talpa è stato calato a 25 metri di profondità. La “testa” del convoglio di scavo pesa da sola 57 tonnellate ed è munita di una serie di “denti” in grado di perforare il terreno e vincere la resistenza dell’acqua. Nel pomeriggio verrà calato anche il secondo cilindro della macchina escavatrice, non meno importante del primo, perché è quello che contiene le pompe idrauliche e i motori. L’operazione si concluderà con l’assemblamento della macchina. L’obiettivo finale è quello di arrivare ad ospitare nel cunicolo sotterraneo i nuovi tubi di collegamento tra la Raffineria di Stagno e la Darsena Petroli ed avere così la possibilità di rimuovere quelli vecchi, oggi fastidiosamente adagiati in profondità lungo le sponde dell’unica via di ingresso e uscita dalla Darsena Toscana, e considerati un vero e proprio intralcio alle attività di manovra delle grandi navi, in quanto limitano la sezione navigabile del Canale, largo oggi 90, ad appena 67 metri. “Nella prima settimana di dicembre dovremmo essere in grado di recuperare la macchina dal pozzo del Magnale – afferma il direttore dei lavori Matteo Baroni – A quel punto – aggiunge – il tunnel verrà consegnato all’Eni che procederà all’inserimento delle nuove tubazioni e, successivamente, alla rimozione di quelle vecchie. A lavori terminati, il Canale avrà una sezione navigabile di 120 metri”. Ci vorrà un anno e mezzo circa per avere il “nuovo” Canale allargato. 10 mesi per la posa in opera dei nuovi tubi, almeno tre mesi per la rimozione di quelli vecchi.
Il day one ha però un’importanza strategica per il porto di Livorno: “Rappresenta il primo importante step per la vera e propria realizzazione del Microtunnel – dichiara il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri – In attesa che il porto si doti della Darsena Europa e del nuovo terminal container, l’ammodernamento del canale di accesso è un intervento fondamentale per consentire allo scalo di mantenersi competitivo e attrattivo”.
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