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Primo pelle a pelle nella sala operatoria di Ostetricia. Benvenuto Filippo

Martedì 11 Febbraio 2025 — 10:16

L'equipe che ha seguito il primo parto cesareo "dolce" è composta dalle ostetriche Benedetta Del Bimbo, Elena Chetoni e dall'ostetrico Luca Dini; dall'infermiera Simona Panicucci; dal ginecologo Gianluca Marino e dalla ginecologa Alba Fissi; dalle anestesiste Chiara Maggini e Maria Luisa Ceraolo; dal tecnico di anestesia Alessandra Bardelli; dal pediatra Niccolò Carli e dalla pediatra Erika Spada; dal direttore dell'unità di Neonatologia e Pediatria Roberto Danieli

Anche all’ospedale di Livorno il contatto pelle a pelle è possibile nelle due ore successive al parto cesareo, proprio come avviene per il parto vaginale. I primi a sperimentare questa pratica sono stati mamma Rachele e il piccolo Filippo, nato il 10 febbraio con taglio cesareo seguito immediatamente dal contatto diretto con la madre. Il contatto pelle a pelle consiste in un legame immediato, continuo e sicuro tra madre e neonato, essenziale non solo per favorire l’allattamento, ma anche per stimolare i meccanismi fisiologici del bambino e rafforzare il legame affettivo tra genitori e figlio. Questo processo, che coinvolge aspetti fisici, ormonali ed emotivi, rappresenta la base per una relazione madre-bambino solida e duratura.  “La prima ora di vita extra-uterina è un momento fondamentale in cui il neonato incontra la madre e l’altro genitore, creando il nucleo familiare” spiega Marzia Chellini, ostetrica del dipartimento Materno infantile dell’ASL Toscana nord ovest. “In questo breve lasso di tempo si verifica una sorta di imprinting reciproco: il bambino riconosce la madre e il partner, attivando i suoi istinti naturali, mentre la madre è pronta ad accoglierlo”. Il piccolo Filippo, figlio di Rachele e Matteo, entrambi residenti a Piombino, è stato accolto con grande attenzione dallo staff dell’ospedale di Livorno. Appena nato e dopo il primo vagito, è stato delicatamente adagiato sul petto della mamma sotto la supervisione dell’intera équipe. Grazie a questa pratica, Filippo ha effettuato la sua prima poppata pochi minuti dopo la nascita. Secondo le linee guida dell’Oms e dell’Unicef, questi momenti sono fondamentali perché favoriscono un migliore adattamento del neonato alla vita extrauterina e, grazie al colostro materno, contribuiscono alla formazione di una flora intestinale ottimale, rafforzando il sistema immunitario e riducendo il rischio di patologie infantili. L’introduzione del primo parto cesareo “dolce” all’ospedale di Livorno è il risultato di un lungo percorso di preparazione interdisciplinare, che arricchisce ulteriormente l’offerta assistenziale garantendo un’esperienza di nascita all’insegna delle migliori pratiche. L’equipe che ha seguito il primo parto cesareo “dolce” è composta dalle ostetriche Benedetta Del Bimbo, Elena Chetoni e dall’ostetrico Luca Dini; dall’infermiera Simona Panicucci; dal ginecologo Gianluca Marino e dalla ginecologa Alba Fissi; dalle anestesiste Chiara Maggini e Maria Luisa Ceraolo; dal tecnico di anestesia Alessandra Bardelli; dal pediatra Niccolò Carli e dalla pediatra Erika Spada; dal direttore dell’unità di Neonatologia e Pediatria Roberto Danieli.

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