Scoperto il murale con i 6 volti livornesi. Sorpresa: “entra” Picchi, “esce” Lucarelli

Sei volti che hanno fatto la storia di Livorno, ognuno nel suo rispettivo campo. E’ questa l’idea dei due artisti premiati a seguito del concorso “Livorno a Fuoco” che la mattina di giovedì 15 giugno hanno scoperto finalmente il loro murale davanti a stampa e autorità. Si tratta del progetto “Trionfo” proposto dai due giovani e talentuosi writers Andrea Montagnani e Cosimo Grandoli di Volterra (classe 1989)  che si è aggiudicato il premio di 1500 euro per realizzare la loro opera sul muro di viale Nazario Sauro. 
Il progetto premiato dalla giuria del bando di concorso in un primo momento prevedeva sei personaggi pronti da imprimere sul muro del pattinaggio “La Stella” in viale Sauro all’angolo con via dei Pensieri. Si trattava di Lucarelli, Mascagni, Zeb, Fattori, Ciampi e Modigliani. Al momento di togliere il “velo” all’opera però una sorpresa. Al posto del numero “99” amaranto il volto dello storico Armando Picchi a cui è dedicato anche lo stadio comunale.

ARMANDO PICCHI RITRATTO NEL MURALE VINCITORE DI LIVORNO A FUOCO

“La scelta in corsa di sostituire Lucarelli è stata dettata dal fatto – spiegano i due realizzatori dell’opera – che lo stesso, ringraziandoci ed essendo lusingato per il pensiero di essere inserito in questa opera, non se la sentiva di essere ritratto insieme ad altri personaggi importanti e storici di Livorno. Così abbiamo pensato di sostituirlo con un’altra icona del calcio amaranto: Armando Picchi”.
All’inaugurazione dell’opera era presente l’assessore alla cultura Francesco Belais, Gianfranco Magonzi (presidente della Fondazione Trossi-Uberti), Veronica Carpita (Direttore della Fondazione Trossi-Uberti), Augusto Parodi, (presidente del Rotary Club Livorno) e Olimpia Vaccari (vicepresidente e incaricata per le attività culturali del Rotary).
Ecco la motivazione con cui i due artisti volterrani hanno conquistato il primo premio con la loro opera “Trionfo”:
“Si tratta di un lavoro che parte da sei grandi foto di illustri livornesi, politici, artisti, calciatori, vignettisti anche e ne propone la trasposizione pittorica, due a due, nei tre riquadri del muro assegnato per l’iniziativa.
L’opera è sembrata, nell’apparente oggettività dei ritratti fotografici, un interessante esempio di commistione tra fotografia, pittura e affiche pubblicitario, capace di fare della street art non solo un veicolo di espressione personale ma anche un elemento urbano capace di veicolare una memoria collettiva, ricostruita però dal punto di vista di un autore. Non va dimenticato del resto come molti esempi di arte contemporanea, dagli anni ’60 in poi, abbiano insistito proprio sull’appropriazione anche di spazi pubblicitari – muri, cartelloni o altro – piegandoli a un uso non pubblicitario e utilitaristico ma artistico, proprio per una diversa vivibilità dell’arte e dello spazio urbano”.