Al Vespucci-Colombo incontro su didattica e carcere
A parlarne la professoressa Maria Paola Guarino, già docente dell'Istituto e autrice del volume "Il tempo è la sostanza di cui sono fatto", recentemente edito dall'editore livornese VIE. A introdurre il tema, l'avvocato Aurora Matteucci, presidente della Camera Penale di Livorno
Didattica e carcere, questo il tema dell’incontro che si terrà all’IIS Vespucci-Colombo il prossimo venerdì 2 dicembre, alle 17.30, all’interno dell’Aula Magna di via Chiarini, 1. A parlarne la professoressa Maria Paola Guarino, già docente dell’Istituto e autrice del volume “Il tempo è la sostanza di cui sono fatto”, recentemente edito dall’editore livornese VIE. A introdurre il tema, l’avvocato Aurora Matteucci, presidente della Camera Penale di Livorno, autrice della prefazione al volume di cui citiamo un passaggio: “Solo occasionalmente il tempo è messo al servizio della funzione costituzionale della pena. Ne è d’esempio la scuola e il fortunato incontro che molti detenuti del Carcere Le Sughere di Livorno hanno avuto con la professoressa Guarino a cui si deve non solo il merito di aver voluto raccogliere i segni indelebili della sua esperienza dietro le parole dei suoi allievi, ma che ha guardato loro non come una giudice, non con l’ossessiva curiosità di chi si spinge oltre le colonne d’Ercole della propria zona di conforto, che non ha scrutato il passato di questi uomini, ma solo il loro presente, sviluppando e stimolando la sete di conoscenza, di riscatto, restituendo loro la dignità che la Costituzione impone“.
Il volume testimonia l’esperienza della professoressa Guarino come insegnante di lettere presso il carcere Le Sugheredi Livorno, che per la didattica fa capo all’Istituto Vespucci-Colombo, testo che è articolato in due parti.
Nella prima si raccolgono i lavori degli studenti, molti dei quali reclusi in regime di Alta Sicurezza, giovani e meno giovani che vengono sollecitati a riflettere su svariati temi della vita, liberamente, con il proprio linguaggio, ma soprattutto senza giudizi di merito né sui contenuti né sui loro trascorsi. Nella seconda si ritrova invece il carteggio che la professoressa Guarino ha portato avanti per molti anni (dal 2009 al 2019) con un detenuto in particolare, uno studente molto determinato, oggi ospite di un altro penitenziario.
Un libro testimonianza, dalle cui pagine emerge il grande desiderio di apprendere e la grande umanità degli studenti reclusi, spesso oscurata dall’indifferenza con la quale la società guarda a chi ha commesso degli errori, relegandoli a una dimensione di “penitenza” e negando loro un’occasione di riscatto che trova invece nella scuola il suo luogo ideale e naturale.
Momenti di redenzione ed emancipazione di cui l’autrice parlerà con la professoressa Adriana Tabarracci, collega del Vespucci con la quale ha condiviso a lungo tale esperienza, un percorso che continua tutt’oggi con nuovi docenti ed educatori ma con lo stesso spirito di empatia e rieducazione di cui il corpo docente del Vespucci-Colombo si è sempre fatto promotore. Modera l’editore professor Riccardo Greco.
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