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Al Vespucci per i giovani tra ascolto e futuro. Ecco di cosa si è parlato alla Tavola Rotonda

Sabato 19 Marzo 2022 — 11:12

Il 17 marzo nell’Aula magna dell’istituto Vespucci si è tenuto un incontro per parlare di giovani e di cosa fare per educarli al meglio nella società attuale

di Letizia D'Alessio

Il 17 marzo nell’Aula magna dell’istituto Vespucci si è tenuto un incontro per parlare di giovani e di cosa fare per educarli al meglio nella società attuale (foto in pagina di Lorenzo Amore Bianco). “Le famiglie chiedono a noi indicazioni su che cosa fare – ha esordito la professoressa Monica Del Monte – perché si trovano in grande difficoltà a gestire i loro figli e purtroppo anche le cronache sono intrise di episodi che riguardano gli adolescenti”. L’avvocato Aurora Matteucci della Camera Penale di Livorno ha così provato a suggerire una strada: “lo studio è l’unico canale che consente di essere cittadini consapevoli, inoltre aiuta a saper leggere la realtà”.
La psicoterapeuta Paola Catastini dal canto suo, invece, ha dovuto mettere in evidenza come la pandemia che stiamo vivendo ha creato la normalità dell’essere isolati e ha anche aggravato i problemi di coloro che già avevano delle fragilità: “Questi due anni ha reso normale l’allontanamento sociale e l’arrivo del Covid ha allargato i numeri. – ha spiegato – Ma ciò che oggi manca è l’equilibrio e l’invito che faccio è quello di ascoltare i ragazzi per cercare di prevenire il loro disagio esistenziale”. Il presidente della Provincia Pietro Caruso più che da politico ha voluto invece parlare da padre: “Da genitore cerco di non dare sempre ragione a mio figlio. A parte questo ritengo che sia importante insegnare ai ragazzi l’educazione civica, che ora è stata messa da parte un po’ da tutti. – ha puntualizzato – Non possiamo pretendere di avere comportamenti corretti da parte dei ragazzi se non siamo noi adulti i primi ad averli”. I ragazzi di oggi però non sono tutti uguali e ognuno ha vissuto a proprio modo il periodo pandemico, ma sicuramente sono tra coloro che hanno subito maggiormente gli effetti del Coronavirus. Di questo ne è convinto anche il sindaco Luca Salvetti.
“È stato chiesto a loro di apparire e scomparire a comando, soprattutto a livello scolastico, loro lo hanno fatto e sono rimasti nelle loro stanze. Oggi gli effetti si vedono – spiega il primo cittadino – le vetrine in frantumi sono state causate nell’80% dei casi da minorenni. Su ciò mi voglio concentrare e non mi vergogno di dire che sia una fortuna la riapertura delle discoteche, che creano un momento di socializzazione migliore rispetto allo stare in strada per ingannare il tempo”.
C’era anche la rappresentante dell’Ufficio scolastico provinciale Tiziana Rapisarda, secondo la quale ciò che è mancato ai giovani in questi due anni é “la possibilità di sperimentare. E ciò che di meglio ora possiamo fare è dare il buon esempio e soprattutto l’unica via per migliorare le loro vite è ascoltare i ragazzi, figli e alunni, anche per capire le loro diversità”.

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