All’Itis Galilei l’incontro con il fotogiornalista Giacomo Sini
Giovedì 30 gennaio nell’Aula Magna dell'Itis G. Galilei, gli studenti delle classi quinte hanno avuto un incontro con il fotogiornalista livornese Giacomo Sini, medaglia d'oro al Tokyo international Awards
Giovedì 30 gennaio nell’Aula Magna dell’Itis G. Galilei, gli studenti delle classi quinte hanno avuto un incontro con il fotogiornalista livornese Giacomo Sini, medaglia d’oro al Tokyo international Awards.
Giacomo, nato nel 1989, negli ultimi anni ha attraversato più di 50 paesi interessandosi principalmente di Medio Oriente e Balcani.
Nei suoi viaggi ha svolto reportage per testate nazionali ed internazionali (i suoi lavori sono stati pubblicati su Vice, El Pais, Repubblica, Left, Internazionale, Il Manifesto, Knack, Al Jazeera, New Internationalist, The Progressive, NZZ, Taz), interessandosi di zone di conflitto e post conflitto. La sua area d’interesse principale è quella che va dall’Iraq alla Turchia, all’Iran alla Siria.
La sua attenzione si focalizza principalmente su storie di migranti, confini e persone che vivono in aree colpite da guerra che cercano un riscatto attraverso pratiche di solidarietà attiva.
Nei suoi reportage si è anche interessato alle battaglie delle minoranze etniche e religiose in aree come il Caucaso ed il Medio Oriente, in particolar modo curdi e curdi yazidi.
Nell’incontro con i giovani dell’ITIS Galilei, ha raccontato attraverso le sue foto la storia di una giovane studentessa, Husna, appartenente alla minoranza yazida: nel 2014, dopo aver abbandonato la propria casa a seguito dell’aggressione dei militanti dell’ISIS si è trovata costretta a vivere in un campo profughi nel Kurdistan iracheno, ai confini con la Siria. Qui ha conosciuto altre ragazze, che hanno subito violenze di genere nelle loro forme più estreme. Insieme a loro, con l’aiuto di un’organizzazione no profit ha partecipato al programma “BoxingSisters” che cerca attraverso la pratica sportiva di costruire una rete solidale femminile per superare gli orrori vissuti. Grazie all’attività di Husna, oggi questa esperienza si è diffusa in decine di campi profughi fornendo anche la possibilità a queste giovani donne di tenere corpo e mente impegnati in una realtà alienante quale è un campo profughi, un vero e proprio non luogo.
L’incontro, che ha emozionato e colpito gli studenti anche per l’empatia provata verso una coetanea, si è concluso con una serie di interessanti domande al giovane e già importante fotogiornalista. Sito internet: www.giacomosini.com
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