Dai banchi del Vespucci a Lucca Comics
Lei è Valentina Savi, ex allieva del Vespucci, ragazza poliedrica amante della fotografia e del montaggio ma anche illustratrice e realizzatrice di video, a Lucca Comics per presentare il suo primo libro
Dal Vespucci a Lucca Comics il passo potrebbe sembrare azzardato, ma se a compierlo è una che è sempre stata artista, fin dai banchi di scuola, allora tutto è possibile.
Lei è Valentina Savi, ex allieva del Vespucci, ragazza poliedrica amante della fotografia e del montaggio ma anche illustratrice e realizzatrice di video, a Lucca Comics per presentare il suo primo libro edito dalla casa editrice BeccoGiallo, in anteprima, prima di presentarlo a Livorno. “Valentina è stata la mia prima regista del Tg Scuola – ricorda la professoressa Elena Lorenzini, in foto insieme alla sua ex allieva- curatrice da sempre dei progetti di comunicazione dell’istituto, era perfetta; il suo sguardo dietro la macchina fotografica era esattamente quello che avrei voluto che si vedesse e i suoi montaggi erano sempre curati e puntuali, un talento naturale. Così naturale che, a quell’epoca produsse diversi video, uno migliore dell’altro: ricordo quello realizzato dopo l’esperienza del Treno della Memoria, raccontato dalla voce di un bambino come un viaggio verso un luogo sconosciuto, oppure Il Mio viaggio, sua tesina all’Esame di Stato, in cui, a bordo di un aereo fece vivere alla commissione le tappe più importanti della scuola superiore: dagli stage in Inghilterra e in Irlanda, alle esperienze di Alternanza Scuola Lavoro a Livorno, al progetto con TeleGranducato e all’Erasmus a Belfast”.
Dopo la scuola, però, nasce per caso, come ci racconta lei stessa, incontrata a Lucca, Tutte le Mele di Annie e l’idea del libro Il vuoto che resta, scritto appunto non da Valentina, che compare solo in quarta di copertina, ma da Tutte le Mele di Annie. “Annie sono io – ci dice Valentina – e Tutte le Mele sono tutte le ragazze con cui sono in contatto via Instagram da quando ho iniziato a pubblicare tutti i disegni che compongono il libro. Grazie a loro e alle loro storie ho messo insieme un romanzo epistolare per sopravvivere ai ricordi e alla loro ferocia”. Il titolo ci porta a parlare del dolore. “Sì, esperienze comuni, un amore che finisce, ma anche una amicizia che termina, altri dolori – spiega l’autrice Valetina – dai dolori ho disegnato le tavole ed ho iniziato a pubblicarle e a scrivere, sotto forma di lettera, tutto quel che sentivo rispetto al dolore. Poi ho iniziato a mandare il materiale in giro, spinta anche da Tutte Le Mele, finché la casa BeccoGiallo ha dimostrato interesse nel pubblicarlo ed ora sono qui, emozionatissima”.
Il libro ha una forma unica. Scritto e grafica si fondono in modo sorprendente perché ogni pagina è diversa, per disegno, per colore, per font scelto e per la dimensione usata o l’impaginazione, insomma si ha solo voglia di leggere il diario mensile per capire se davvero la scrittura, l’arte, il disegno, possano essere una via, anche per il lettore, di superare Il Vuoto che Resta.
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