Il Liceo Niccolini Palli in festa per la Notte dei Licei
Entusiasmo, energia, partecipazione e collaborazione hanno animato le giornate dei preparativi e l’evento nella sua interezza. Tutto questo si è percepito nell’aria ed è stato colto dagli ospiti
a cura del Team Comunicazione del Liceo Niccolini Palli (prof.ssa Elisabetta Porta; D. La Monica)
Una festa è l’occasione per una comunità di ritrovarsi, dialogare, scambiarsi opinioni, riconoscersi, interagire, cantare, ballare e mangiare insieme. La Notte dei Licei del 13 gennaio 2023, una “prima assoluta” per l’istituto estremamente complessa da organizzare anche per l’articolazione che contraddistingue la natura stessa del polo umanistico in cinque diversi indirizzi liceali (classico, coreutico, economico sociale, musicale, scienze umane) è stata per noi quella festa, il miglior modo per porre in connessione stretta e armoniosa i diversi componenti della comunità dell’IIS Niccolini Palli. L’impegno di tutti gli organizzatori è stato considerevole (della Dirigente Teresa Cini, dei docenti, degli alunni, del personale ATA) così come considerevole è oggi la soddisfazione per la riuscita dell’evento.
La serata prevedeva tre distinti momenti: una tavola rotonda iniziale, alla quale hanno preso parte importanti esponenti del mondo culturale e accademico (Annalisa Spadolini, Emanuele Rossi, Veronica Carpita, Carlo Cardi, Angela Fumarola, Alessandro Mariani), una seconda parte dedicata ad attività laboratoriali organizzate direttamente dagli studenti con la supervisione di alcuni docenti, un parte conclusiva di carattere ricreativo e ludico. Gli illustri ospiti, relatori alla tavola rotonda che verteva sul tema “Le sfide attuali per i saperi umanistici”, moderati da cinque studenti rappresentanti i nostri indirizzi liceali, hanno dialogato collegando musica, danza, pedagogia, diritto e arte al tema dell’humanitas, costruendo una trama profonda e articolata su “tutto ciò che è umano ci riguarda”, prendendo come spunto iniziale la citazione di un passo di Terenzio presente nella sua commedia Heautontimorumenos (homo sum: humani nihil a me alieno puto). Dai relatori sono stati sottolineati la lungimiranza e il valore intrinseco del progetto proposto dall’IIS, ovvero la realizzazione di un polo umanistico che coraggiosamente avvicini e intrecci i diversi saperi legati all’Humanitas in un mondo in cui sembra che tali saperi – artistici, storici, teorici e relazionali – siano divenuti secondari rispetto al tecnicismo. È stato evidenziato come la diatriba tra umanesimo e tecnicismo non abbia ragion d’essere, in quanto la relazione che intercorre tra queste due dimensioni è forte e necessaria. Il più elevato tecnicismo richiede comunque un orientamento e un’applicazione non scevri di senso etico; la tecnica che non sottenda l’etica ci trascinerebbe nella più nera delle distopie. Con altrettanta enfasi è stato sottolineato come i classici non siano “immobili” ma fungano da guida per quel pensiero contemporaneo che voglia svilupparsi in maniera non estemporanea ma poggiando su basi solide e da queste intenda spiccare il volo per il superamento della mimesi alla ricerca di nuovi orizzonti. I laboratori sono stati talvolta trasversali alle diverse discipline, immaginati e progettati da studenti afferenti ad indirizzi diversi. Oltre al valore contenutistico è necessario evidenziare come essi siano stati una palestra esperienziale per i discenti che si sono misurati in “autonomia assistita” con problematiche organizzative e comunicative. Le stanze del liceo hanno ospitato performance di danza, musica, teatro, metacomunicazione, giochi logici e matematici, riflessioni su tematiche come il razzismo, l’immigrazione, il pregiudizio, il linguaggio digitale, il valore del diritto e della ricerca archeologica. Entusiasmo, energia, partecipazione e collaborazione hanno animato le giornate dei preparativi e l’evento nella sua interezza. Tutto questo si è percepito nell’aria ed è stato colto dagli ospiti. “Il premio più grande – si legge nel comunicato inviato dal Liceo – è stata la gioia di ritrovarsi e l’entusiasmo dei giovani di essere protagonisti di un evento della loro scuola; inevitabile e bella la commozione di chi tra qualche mese se ne andrà per aprire nuove pagine della propria vita. Il sogno di una scuola viva, in una notte di mezzo inverno, animata da persone attive, partecipi, interessate, curiose e sorridenti è esploso in una danza finale collettiva e trasversale che ha unito ruoli ed età diverse, sulle note di “Stand by me”. Istruzione, educazione e formazione non sono venute meno neanche nel relazionarsi alla tradizione labronica del “cinque e cinque” che ha fatto da carburante all’evento”.
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