ITI, presentato il nuovo impianto audio del Laboratorio di Teatro
Il nuovo impianto audio mobile è stato acquistato grazie al finanziamento ottenuto in occasione della “Settimana dei Beni Culturali e Ambientali” promossa ogni anno dalla Fondazione Livorno
di Lorenzo Evola
Nonostante le difficoltà dovute agli effetti della pandemia il mondo teatrale, in tutte le sue forme, non ha mai smesso di proporre nuove idee ed iniziative. Ne è un esempio il Laboratorio di Teatro dell’ITI Galilei (foto Amore Bianco), che ha svelato venerdì 30 aprile il nuovo impianto audio mobile, acquistato grazie al finanziamento ricevuto in merito allo spettacolo “ITIggì…spam, spam, spam”, messo in scena nel 2019, in occasione della quindicesima edizione della “Settimana dei Beni Culturali e Ambientali” promossa ogni anno dalla Fondazione Livorno. L’impianto rimarrà in dotazione alla scuola per una piena valorizzazione dell’Istituto e dei suoi studenti, così come auspicato dalla Fondazione stessa che ha dato vita al premio. Attivo da molti anni all’interno dell’ITI, il Laboratorio di Teatro (Progetto Educazione all’espressività) ha raccolto numerosi riconoscimenti nelle manifestazioni a cui gli studenti hanno partecipato. L’ultima delle quali vedrà i ragazzi protagonisti quest’estate (martedì 6 luglio) in Fortezza Vecchia, guidati dall’esperto regista Luca Salemmi. “In questo periodo per uno come me che vive di teatro è tutto molto complicato – spiega Salemmi, presente all’inaugurazione dell’impianto – e quindi vedere dei ragazzi che fanno teatro è una grande gioia, specie se avviene all’interno della scuola. Ritengo però che il teatro, la musica, la poesia possano avere una dignità maggiore nell’ambiente scolastico, non soltanto legate a delle performance finali. Questo perché l’arte è luogo di ascolto, di accoglienza, di sospensione del giudizio, è un contenitore talmente grande che può avere un’utilità nella scuola, molto maggiore di quello che noi pensiamo. Inoltre può essere complementare alle altre attività, aiutando i ragazzi nello studio in maniera diversa, trasformandosi in uno strumento di crescita. Non va sottovalutato, quindi, il suo fine pedagogico. Il teatro, a scuola, è una necessità, non un progetto che ci può essere o no, a seconda dell’interesse degli insegnanti. Per cui ringrazio la Fondazione Livorno per il sostegno che ci ha dato. Iniziative come questa, di questi tempi, sono fondamentali”. “Da dove ripartire se non dalle scuole? – interviene Cinzia Pagni, vicepresidente Fondazione Livorno – da dove ripartire se non dai ragazzi? Come Fondazione Livorno vogliamo essere accanto ai presidi, agli insegnanti, perché ci vuole l’unione di tutti, soprattutto in questo momento, e in particolare nei confronti dei giovani, che sono la parte più debole della società e su cui dobbiamo investire maggiormente”.
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