La 21enne Sara, dal Vespucci alla Cina a caccia della doppia laurea
La studentessa livornese sta studiando a Tianjin, a migliaia di chilometri di distanza da casa, per inseguire il suo sogno e stringere forte il suo futuro. L'input dagli studi fatti all'istituto Vespucci-Colombo dove la lingua cinese era curricolare insieme all'inglese e allo spagnolo
Faceva parte della prima classe, diplomatasi due anni fa, del corso Relazioni Internazionali per il Marketing dell’istituto Vespucci-Colombo, in cui la lingua cinese è curricolare insieme all’inglese e allo spagnolo, ed ora sta studiando presso l’Università Nankai di Tianjin.
Lei è Sara Lenza, livornese di 21 anni, che ha deciso di prendersi una doppia laurea, vivendo due anni in Cina.
L’abbiamo raggiunta, pur con sette ore di fuso orario, per farci raccontare la sua vita laggiù e cosa l’abbia spinta a fare un’esperienza così forte e così importante per la sua vita.
Sara, qual è stata la molla che ti ha fatto prendere e partire per un posto così lontano e così culturalmente diverso da noi?
“Frequentando la facoltà di mediazione linguistica all’Ateneo di Siena ho avuto la possibilità di prendere parte ad un programma di mobilità di doppia laurea, che prevede i primi due anni all’interno della propria facoltà, quindi Siena, e i successivi due a Tianjin. Dunque mentre in Italia si consegue il titolo alla fine del terzo anno, in Cina questo accade l’anno successivo. Nel frattempo Siena considera validato il primo anno di magistrale, dopodichè dovrò dare tre esami, fare il tirocinio e poi la tesi per ottenere anche quella italiana”.
Un’opportunità unica dunque…
“Sì esatto, i posti riservati sono veramente pochi, quindi si trattava di un’occasione che non potevo farmi scappare anche se qui è molto dura. Le lezioni sono tutte in lingua cinese ed è richiesto un livello molto elevato di conoscenza linguistica. Gli esami da sostenere poi sono tutti sulla lingua e sulla cultura cinese”.
Vivere a Tianjin com’è?
“La città è enorme, ma più vivibile rispetto a Pechino o Shangay, ha parti sia artisticamente interessanti perché antiche, sia caratteristiche e tipiche. Vuoi perché è una città portuale e quindi a me familiare, è infatti un importantissimo porto commerciale, considerata il porto di Pechino per la sua vicinanza, ma è anche ricca di cultura. Questa si caratterizza grazie ad una particolare colonizzazione occidentale che ha segnato la sua storia, ha lasciato profonde tracce nell’architettura. In più oggi Tianjin ha la più grande biblioteca della Terra, celebrata anche dal mensile Time, fra i cento luoghi più visitati al mondo nel 2017″.
Abiti in una casa in affitto o condividi l’appartamento con qualche studentessa?
“Io abito nel campus universitario, insieme ad altri italiani. Dall’università di Siena siamo partiti in tre e qui abbiamo trovato altri quattro ragazzi provenienti dalla Orientale di Napoli e due da Ca’ Foscari di Venezia, che però restano solo per un semestre. Nonostante il gruppo italiano che frequento spesso ho stretto amicizia sia con studenti europei che con altri ragazzi orientali. Per strada i cinesi, soprattutto bambini, mi guardano meravigliati e spesso mi capita di fare delle foto con loro, perché non è molto usuale che un occidentale sia qua”.
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