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“La Memoria rende liberi”. In aula il ricordo della Shoah

Lunedì 4 Febbraio 2019 — 11:43

In aula le professoresse Manolia Gregori e Rossanna Villani che hanno parlato di Shoah, di leggi razziali, di vergogna e di ingiustizia

Per due intere mattinate, quelle del 28 e del 31 gennaio 2019, dalle 9 alle 13 con turnazioni di due ore, l’Aula Magna dell’Itis Galilei di Livorno si è riempita di alunni delle classi quarti e quinte, per ascoltare le professoresse Manolia Gregori e Rossanna Villani (nella foto) che hanno parlato di Shoah, di leggi razziali, di vergogna e di ingiustizia.
Dietro di loro, proiettata sullo schermo illuminato, l’immagine inequivocabilmente riconoscibile, dell’ingresso al campo di concentramento di Auschwitz, sulla quale, parafrasando la scritta “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi), campeggiava in rosso la seguente frase i “La memoria rende liberi”.
Al cospetto di una platea di studenti, rimasti per due ore in un silenzio, indice palese del loro interessamento, le due docenti, che insegnano materie letterarie all’interno dell’Istituto, hanno magistralmente condotto una lezione su una delle pagine più tragiche della storia europea del 1900, quella dello sterminio degli ebrei e dell’emanazione delle leggi razziali del 1938.
Il primo turno di ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti, è rimasto in un primo momento spiazzato quando, come incipit della propria relazione, la professoressa Gregori, ha invitato, in obbedienza ad un fittizio decreto regio, coloro che non avessero genitori livornesi e chi avesse gli occhi verdi ad uscire dall’aula, solo perché colpevoli di essere “diversi”.
Questa messa in scena, basata su motivazioni volutamente paradossali, ha sortito in realtà l’effetto di riprodurre lo stato d’animo e la sensazione degli studenti e docenti ebrei che, improvvisamente, nel 1938, si videro espulsi dalle loro classi, dalle loro scuole e da ogni possibile attività associativa e lavorativa.
La trattazione è poi proseguita soffermandosi sulla sorte della comunità ebraica livornese, menzionando un personaggio significativo, quale il rabbino Elio Toaff, sugli strumenti propagandistici del fascismo e del nazismo e sulla loro deliberata azione di annientamento di un intero popolo.

La professoressa Villani ha poi incentrato il suo intervento sui concetti di giustizia e di vergogna, stimolando a riflettere sul perché si sia potuta verificare una tragedia tanto grande e su come molti uomini abbiano potuto “obbedire a degli ordini”, perpetrando azioni disumane nei confronti dei loro simili, senza morale, senza vergogna.
La trattazione delle due insegnanti, condotta con evidente professionalità, è stata arricchita dalla presenza di alcuni membri della comunità ebraica livornese e dalla proiezione di immagini sapientemente scelte ed eloquenti.
Alle professoresse Gregori e Villani vadano i ringraziamenti della dirigente Scolastica, professoressa Giuliana Ficini e di tutti i docenti dell’istituto.

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