“Non stiamo in silenzio”, gli studenti del Vespucci-Colombo incontrano il questore
Lunedì 6 giugno, alla presenza del questore di Livorno Roberto Massucci, gli alunni della classe 1^ I SSAS, guidati dalle insegnanti Daniela Buoncristiani e Michela Giannelli, hanno realizzato l’evento sociale “Non stiamo in silenzio”
Nell’ambito di un Progetto dell’Università di Firenze, teso alla sensibilizzazione delle varie componenti sociali, attraverso il quale le scuole che hanno aderito al progetto, durante questo anno scolastico, hanno cercato di tenere alta, non solo nelle aule didattiche, ma anche tra le istituzioni, l’attenzione verso uno dei problemi sociali che durante la pandemia ha fatto registrare un’impennata di casi,
Lunedì 6 giugno, nell’aula Magna dell’istituto Vespucci, del plesso Colombo di via San Gaetano, alla presenza del questore di Livorno Roberto Massucci, gli alunni della classe 1^ I SSAS, guidati dalle insegnanti Daniela Buoncristiani e Michela Giannelli, hanno realizzato l’evento sociale “Non stiamo in silenzio”, al fine di una ulteriore sensibilizzazione ed attenzione verso un tema, purtroppo sempre più attuale e preoccupante, quale il bullismo.
L’evento ha rappresentato il prodotto finale di una challenge promossa da NoTrap! (Noncadiamointrappola!), un programma di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo rivolto ai ragazzi delle scuole medie e superiori, ideato e sperimentato dal Laboratorio di Studi Longitudinali in Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Firenze, coordinato dalla professoressa Ersilia Menesini che presentano così il programma: “No Trap si basa su strategie sistematiche ed efficaci che mettono i ragazzi stessi al centro del processo di intervento, facendoli diventare attori del cambiamento all’interno delle classi attraverso pratiche di peer education, dopo un’iniziale fase di formazione condotta da adulti esperti. I motivi per cui un simile approccio risulta vincente derivano dall’influenza che i pari giocano in età adolescenziale e dalla natura sociale del bullismo.
All’evento ha partecipato la psicologa che ha seguito i ragazzi, dottoressa Angela Franceschi la quale, complimentandosi con i ragazzi, ha nuovamente ricordato, nel suo intervento, di non rimanere in silenzio e cercare aiuto nell’adulto di riferimento.
Abbiamo avuto il piacere dell’intervento del questore, il quale si è soffermato sull’importanza dell’aiuto reciproco, che è alla base della solidarietà tra le persone. Si è riferito in particolare ai ragazzi che rappresentano la generazione futura nella quale potranno dare il buon esempio e che viste le difficoltà affrontate durante la pandemia, potranno rappresentare una generazione migliore.
Un ringraziamento particolare al dirigente scolastico dell’Istituto Vespucci, Francesca Barone, che ha reso possibile tutto questo dando ancora prova di quanto l’Istituto e gli insegnanti siano sensibili alle dinamiche legate ai problemi sociali sempre più numerose nella fascia d’età adolescenziale.
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