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“Nostro figlio autistico bullizzato in classe”. La scuola: “Istruttoria in corso”

Sabato 9 Marzo 2019 — 18:29

La famiglia chiede un consiglio di classe straordinario per cercare di risolvere la situazione. La dirigenza scolastica: "Agiremo nel bene e nell'interesse primario degli studenti"

di Giacomo Niccolini

“Handicappato di m…”. E’ questa la frase che un adolescente livornese, affetto da autismo, e di cui garantiremo l’anonimato a tutela della sua privacy, avrebbe ricevuto da alcuni compagni di classe all’apice di un percorso di integrazione difficoltoso. A denunciare il fatto, chiedendo a gran voce che la situazione si chiarisca e, soprattutto che la scuola in questione (di cui non faremo il nome per non far ricondurre in alcun modo il minore ai fatti paventati) ponga una soluzione con un consiglio di classe straordinario ed eventualmente con il cambio di sezione del figlio, sono proprio i genitori del teenager attraverso una conferenza stampa indetta, last minute, la mattina di sabato 9 marzo all’interno di Villa Fabbricotti.
Il tutto nasce dalla denuncia social fatta dal fratello che in poche ore ha fatto il giro d’Italia diventando “virale”. Non è la prima volta che l’adolescente si trova in mezzo a fatti analoghi. In un precedente istituto scolastico cittadino frequentato lo scorso anno si sarebbe verificato un altro grave episodio di bullismo per il quale la magistratura sta ancora cercando di far luce. In questo caso il tutto è scoppiato una decina di giorni fa quando il ragazzo, tornando a casa, ha raccontato l’offesa ricevuta.
“E’ da qualche settimana, se non mese, che nostro figlio ci racconta di come i compagni di classe non vogliano integrarlo – spiega il padre (ripreso di spalle nella foto in pagina insieme alla moglie mentre viene ascoltato dai membri dell’Associazione Autismo Livorno Onlus intervenuta alla conferenza stampa) – di come venga scansato, tenuto a distanza da alcuni compagni. Situazione per la quale soffre e per la quale siamo arrivati a questo punto con un atteggiamento di bullismo inaccettabile e per il quale la scuola non ha ancora preso provvedimenti ufficiali. Quello che chiediamo è che venga convocato un consiglio di classe straordinario e che venga data la possibilità al ragazzo di tornare a scuola, cosa che da una settimana non sta più facendo perché vi potete immaginare di come viva la situazione”.
I genitori vogliono dunque andare fino in fondo per trovare una soluzione. “Vogliamo garanzie che nostro figlio sia integrato e che si possa fare di tutto per farlo, per garantirgli il diritto allo studio – continua il padre – Se dal consiglio di classe straordinario, che attendiamo, e non da riunioni convocate dalla scuola tra genitori e alunni, non dovesse sortire un percorso da affrontare insieme verso l’integrazione  a quel punto la soluzione sarebbe quella di chiedere il cambio della sezione“.
La denuncia dei genitori continua. “Abbiamo scoperto che è stato messo su anche un gruppo instagram dal titolo Eh beh siamo autistici, con chiaro scopo canzonatorio nei confronti della situazione di nostro figlio, al quale sono iscritti alcuni compagni di classe di nostro figlio. Una situazione che non crea di certo un buon clima di accettazione nei suoi confronti”.
Di una cosa però ci tengono a scusarsi. “Abbiamo saputo che nostro figlio ha offeso a sua volta i compagni di classe su whatsapp con brutte parole di cui ci scusiamo pubblicamente e per cui è stato punito nei modi e con i metodi adeguati -sottolinea il padre – Ma le offese sottintendevano un disagio enorme come l’essere messo all’angolo: voi non mi passate i compiti brutti… oppure voi non mi volete parlare st… Sono queste le frasi che ha detto mio figlio e del quale chiedo perdono ai genitori e ai compagni ma ripeto, sottolineano un forte disagio sopportato da tanto tempo”.
A sostenere la situazione anche Sandra Biasci dell’Associazione Autismo Livorno Onlus. “Siamo qua affinché si possa creare una situazione che volga verso la risoluzione del problema – ha detto Biasci – Noi saremo sempre dalla parte del ragazzo affinché si faccia luce sul caso e affinché soprattutto, il giovane, possa tornare prima possibile a scuola in un clima sereno e inclusivo”.

La risposta ufficiale dell’istituto –
“Per prima cosa si puntualizza che i problemi legati alla scuola non possono e non devono essere dati in pasto ai social o affrontati con le conferenze stampa. Nei confronti di questa vicenda incresciosa, la scuola continua e continuerà ad agire esclusivamente nell’interesse primario degli studenti, diversamente abili e non.
Siamo davvero costernati di fronte alle prese di posizione della famiglia, e ci auguriamo, soprattutto per il suo bene, che il ragazzo torni quanto prima a scuola, come del resto impone la legge.
Si ribadisce che, nonostante ad oggi la famiglia non abbia presentato nessuna denuncia scritta circostanziando fatti e persone, la scuola si è comunque attivata, con una istruttoria ancora in corso. Ma dai primi elementi emersi possiamo affermare che finora non si rileva alcun profilo di responsabilità da parte di studenti e/o di docenti. In ogni caso, comunque, la scuola ribadisce la propria apertura al dialogo e all’intesa, che sono sempre stati per noi alla base della comune sinergia educativa fra scuola e famiglia. Siamo quindi disponibili, come nostra consuetudine, ad affrontare eventuali problematiche in termini educativi e progettuali, finalizzati alla crescita e al benessere di tutti gli studenti”.
La dirigenza dell’istituto

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