Per gli studenti del Vespucci-Colombo una esperienza di healing gardens
Grazie al progetto Orto a Scuola e Sostenibilità, ideato e condotto dai prof. Lia Sandonnini, Eva Sagona e Matteo Chiarantini, l’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale ha avuto modo di approfondire l'interessante tematica del giardino della guarigione attraverso una serie di incontri e una uscita didattica
Il giardino della guarigione è una importante risorsa nella cura di disabilità psico-fisiche: permette di unire i benefici di una attività svolta in ambiente naturale con un percorso terapeutico prestabilito da un protocollo medico. I modelli di giardini terapeutici (destinati di volta in volta a chi soffre di Alzheimer, Sindrome di Down, Autismo e a persone soggette alle dipendenze patologiche) sono in grado di ridurre il carico farmacologico, di combattere la depressione e altre forme di alterazione psichica (Fig. 1 e Fig. 2). Inoltre, offrono un valido supporto per la reintegrazione di persone provenienti dal disagio sociale.
Grazie al progetto Orto a Scuola e Sostenibilità, ideato e condotto dai prof.ri Lia Sandonnini, Eva Sagona e Matteo Chiarantini, riguardante un’aula a cielo aperto in cui saperi sono “coltivati” attraverso l’apprendimento esperienziale, l’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale (SSAS) dell’Istituto di Istruzione Superiore Vespucci-Colombo ha avuto modo, durante l’anno scolastico in corso, di approfondire questa interessante tematica attraverso una serie di incontri e attività promosse da alcuni docenti della scuola. In seguito al seminario tenutosi nell’aula magna del plesso di Via San Gaetano nel mese di febbraio, il contenuto di quell’incontro è stato approfondito con la visita dei giardini terapeutici nell’azienda Piante Mati 1909 (una eccellenza nella produzione vivaistica pistoiese di piante ornamentali e nella progettazione di piccoli e grandi “luoghi del benessere”). Le classi 3, 4, 5 I SSAS, hanno partecipato a un workshop, tenuto dal prof.re Lorenzo Diddi e dal dott.re Andrea Mati, architetto-paesaggista che, dopo tanti anni di realizzazione di spazi verdi, ha sviluppato modelli di healing gardens (giardini per la cura) in Italia e all’estero. L’uscita didattica ha avuto come obiettivo l’approfondimento e consolidamento della tematica relativa ai giardini terapeutici progettati per soggetti con varie forme di disabilità. In particolare, sono stati mostrati e descritti i numerosi percorsi sensoriali ideati appositamente per chi possiede le suddette caratteristiche. Da subito è emerso quanto questi spazi abbiano un potere rigenerante e distensivo. Esistono giardini ideati specificamente per persone con spettro autistico che inducono una sensazione di calma e serenità e in cui è possibile muoversi persino in autonomia.
Studenti e studentesse hanno avuto modo di assistere a questo risultato e constatare quanto lo spesso ricordato concetto di “inclusione” sia indispensabile da ritrovare non solo nel più conosciuto ambiente scolastico ma anche al di fuori di esso. Dalla costruttiva esperienza è stato appurato che trarre giovamento e prosperità dal verde diventa quindi, nel giardino terapeutico, il punto di partenza di un vero e proprio percorso integrato, che può condurre alla remissione e alla riabilitazione sia di un soggetto portatore di una patologia clinica sia di chiunque abbia voglia di prendersi cura di sé perché, come scriveva il grande psichiatra e pscicoanalista James Hillman (1926-2011) “L’anima è come un giardino. Questo rappresenta una metafora molto immediata della nostra psiche”.
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