Un’aula immersiva al Vespucci-Colombo
L'aula dell'istituto di via San Gaetano è dotata di tre grandi pannelli touch con oltre 10mila contenuti per sperimentare una nuova forma di apprendimento. La dirigente scolastica: "L'obiettivo è trasformare il 50% degli ambienti scolastici in qualcosa di più tecnologico"
Tre grandi pannelli dotati di schermi touch all’interno di una delle aule scolastiche, ovvero un’aula immersiva. È questo quanto, d’ora in poi, gli studenti dell’Istituto Vespucci Colombo avranno a disposizione in un’aula della sede di via San Gaetano per sperimentare una nuova forma di apprendimento al passo con i tempi. Ad illustrare il funzionamento, Igor Maffei della sezione “tecnologia per le scuole” dell’azienda produttrice. “Il sistema – spiega – funziona grazie ad un semplice computer su cui è installato il software Mozaic. Nel programma sono presenti oltre 10mila contenuti specifici che lo schermo touch permette di zoomare usando semplicemente le mani, come su un cellulare. Si pensi ad esempio ad un’Acropoli: i contenuti architettonici possono essere ingranditi e studiati nel dettaglio per quanto riguarda la storia dell’arte. In questo modo tutte le materie possono essere spiegate in modo molto più efficace e soprattutto più accattivante. Quelle scientifiche, sono naturalmente più predisposte, ma essendo il dispositivo collegato al sistema operativo Windows, è comunque utilizzabile per qualsiasi ambito come fosse una Lim”. Tantissimi gli studenti dei vari indirizzi presenti al simbolico taglio del nastro, i quali, hanno avuto l’opportunità di provare degli occhiali per la realtà virtuale. “La nostra scuola – spiega la dirigente scolastica Francesca Barone Marzocchi – è riuscita ad ottenere una parte di fondi che il Pnrr destina all’istruzione. L’obiettivo è trasformare il 50% degli ambienti in qualcosa di più tecnologico. Il tutto dipende ovviamente anche da quanto la componente umana sia predisposta, un aspetto che abbiamo analizzato attraverso un’indagine rivolta a tutta la comunità scolastica. Uno tra i problemi più ostici tra quelli emersi è il fatto che non tutti i docenti siano disposti a modificare il proprio metodo di insegnamento, mentre altri non sono materialmente in grado di farlo. Cercheremo di rendere più semplice il cambiamento attraverso dei corsi di formazione mirati”.
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