“Zero Robotics”, il Cecioni vince la Virtual Final
Il Liceo Cecioni si è presentato con due squadre che dopo una lunghissima selezione hanno conquistato entrambe il diritto a disputare le finali come “team leader” a bordo della stazionale spaziale
L’11 gennaio si sono svolte le finali mondiali del Torneo Internazionale Zero Robotics, torneo promosso dalla Nasa e dal Mit di Boston, che prevede la programmazione di mini satelliti, gli SPHERES, operanti a bordo della stazione spaziale internazionale ISS. Anche quest’anno, come nelle edizioni precedenti, il Liceo Cecioni si è presentato con due squadre le quali dopo una lunghissima selezione, iniziata nel Giugno 2017, e passato attraverso fasi di difficoltà crescente hanno conquistato entrambe il diritto a disputare le finali come “team leader” a bordo della stazionale spaziale. In Europa sono solo due le scuole che possono vantare un tale primato, infatti oltre al Liceo Cecioni anche il Liceo Fermi di Padova, storico avversario-alleato, del Cecioni ha portato due squadre ai massimi livelli. La squadra di Crab Nebula, impegnata nella prima finale ha ottenuto un ottimo piazzamento, e solo una decisione tecnica, non del tutto giustificata e dovuta ad un problema di funzionamento di uno dei due satelliti, le ha impedito di superare le fasi eliminatorie e quindi di giocarsi la finale di primo livello. Le cose sono andate decisamente meglio a Proxima Centauri, l’altra squadra del Liceo Cecioni, che nonostante permanessero ancora i problemi tecnici su uno dei satelliti, si è aggiudicata la “Virtual Final” vincendo nettamente la gara che la vedeva impegnata. Questa meritata vittoria è servita a addolcire l’amarezza per le vicende legate all’altra finale. La vittoria e la sconfitta sono il “sale” di qualunque competizione, ma occorre dire che giocare una finale di Zero Robotics non è solo competizione. I ragazzi vengono a contatto con una realtà che non conoscono e che, potrebbero non conoscere mai senza questo torneo. Possono vedere gli astronauti in diretta che gestiscono i satelliti che loro stessi hanno programmato, prendono contatto con il lavoro di scienziati che mandano sonde nello spazio, interagiscono operativamente con loro coetanei di lingua e cultura diverse. Questi aspetti contribuiscono sicuramente alla crescita di tutti quei ragazzi che ne vengono a contatto.
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