Anche a Livorno il Pronto Intervento Sociale
Si tratta di un servizio non direttamente attivabile dai cittadini garantito dalle 14 del venerdì fino alle 8 del lunedì e raggiungibile da parte di soggetti pubblici come municipale, magistratura, pronto soccorso, tramite un numero verde
E’ stato attivato anche a Livorno ogni fine settimana un Pronto Intervento Sociale (PIS), un servizio di reperibilità organizzata per rispondere a situazioni di emergenza sociale negli orari di chiusura dei servizi alla persona. Si occupa del servizio un’associazione temporanea d’impresa (ATI) costituita da SVS, Caritas e dalle cooperative sociali Humanitas Livorno, Arnera e Il Simbolo. Si tratta di un servizio di secondo livello, ovvero non direttamente attivabile dai cittadini, garantito dalle 14 del venerdì fino alle 8 del lunedì, raggiungibile da parte di soggetti pubblici titolati (polizia municipale, magistratura, pronto soccorso ecc.) tramite un numero verde dedicato. Copre operativamente gli orari notturni, i weekend e i festivi. “Il servizio strutturato fa capo ad un progetto a cavallo tra le due amministrazioni, quella precedente e l’attuale – dice l’assessore al sociale Andrea Raspanti – segno evidente di una volontà di continuità di portare avanti un servizio prezioso di presa in custodia delle fragilità sociali; un servizio frutto di una gestione coordinata tra soggetti che già operano sul nostro territorio ed ai quali va tutto il mio ringraziamento”. “Il desiderio – prosegue Raspanti – è quello di garantire una continuità del servizio ed evitare di delegare il compito di agire il più tempestivamente possibile su emergenze sociali agli altri enti e di intasarne, di conseguenza, l’operato. Sarà un modo per rendere più chiari i percorsi ed arrivare ad una maggiore infrastrutturazione, facilitando le interazioni inter settoriali ed inter istituzionali. Si dà la giusta dignità al bisogno sociale ed al tempo si garantisce un pronto intervento professionale”. Il PIS è rivolto ai cittadini della zona livornese, compresi i beneficiari delle misure del REI e del reddito di cittadinanza, in emergenza personale o familiare che richiedono un soccorso sociale immediato e tempestivo. Il servizio infatti è finalizzato ad intervenire nelle situazioni di emergenza per offrire un servizio di trasporto, un alloggio temporaneo per un massimo di 72 ore e beni di prima necessità.
Come avviene il processo di intervento? I soggetti pubblici titolati, in caso di bisogno, contattano con una chiamata al numero verde dedicato la centrale operativa del servizio, composta da assistenti sociali, quindi si effettua una prima valutazione professionale del caso; si individuano le azioni per tamponare la fase acuta dell’emergenza e poi si passa al trasferimento della presa in carico ai servizi sociali territoriali competenti nell’ambito del lavoro ordinario, ovvero nel primo giorno utile di apertura dei servizi.
“Il servizio è frutto di una sinergia tra diverse associazioni e l’amministrazione comunale – sostiene Daniele Bavone, della cooperativa Il Simbolo – Si tratta di un grande lavoro di squadra in cui ognuno mette in campo le proprie risorse nel campo del sociale. C’è un confronto continuo ogni settimana per cercare di migliorarci e per far rientrare il più possibile i casi di urgenza, trasformando le situazioni. In questo progetto pilota che segue le direttive regionali sono coinvolte diverse casistiche di emergenza sociale (anziani, minori, disabili, marginalità)”.
“E’ un momento importante – sostiene suor Raffaella Spiezio per Caritas – Si creano reti per garantire accompagnamento e sostegno a chi è in difficoltà e si collabora in maniera sistematica per farsi carico delle situazioni di povertà. Il Comune si è attivato e noi lo rappresenteremo, è fondamentale sostenere la dimensione di una comunità che lavora insieme”.
“Si sono instaurate relazioni notevoli – conclude Michela Spiga in rappresentanza di Svs e Humanitas – E’ un modo per lanciare uno sguardo sul disagio territoriale e monitorarne i possibili focolai. Intercettandoli, sarà anche possibile prevenirli.
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