Avis, Cucè si presenta: “Intensificheremo l’attività nelle scuole e a breve la nostra nuova sede”
Eletto presidente il 22 febbraio dopo anni di impegno dietro le quinte, per Antonio Cucè il calo delle donazioni di sangue resta una delle sfide principali. "Non dobbiamo farci abbattere. Sarà importante avvicinare i giovani al mondo delle donazioni e lavorare per rafforzare ancora di più la rete tra donatori, istituzioni e i cittadini". Fanno parte del Consiglio direttivo dell'associazione per i prossimi 4 anni insieme a Cucè, Rosario Santoro (vice presidente vicario), Alessandro Calugi (vice presidente), Giovanni Belfiore (segretario) e Rossella Miniati (tesoriera). Nuova sede in via Don Bosco
Antonio Cucè, volontario Avis Livorno dal febbraio 1985, è il nuovo presidente dell’associazione. Dopo anni di impegno dietro le quinte si trova adesso a guidare l’organizzazione con entusiasmo e responsabilità. “Un’emozione grandissima – dice da febbraio 1985 – soprattutto perché abbiamo assistito ad una tornata di candidature eccezionale. Praticamente il doppio dei candidati rispetto ai posti disponibili, tanto che avevo proposto di fare due Consigli, uno ufficiale e uno in più. Ma non è stato possibile, le regole sono regole ed è giusto rispettarle”. Da anni attivo nell’ente, il neo eletto ha preferito per lungo tempo un ruolo operativo ad uno dirigenziale. “Sono in Avis da moltissimo, ma ho sempre preferito non rivestire ruoli apicali. Un po’ per natura personale e un po’ perché nel mio lungo lavoro di caposquadra dei vigili del fuoco ho imparato a lavorare in questo modo: aiutare gli altri, mai emergere per se stessi”. Tra le prime iniziative del suo mandato un imminente trasferimento della sede e il prosieguo delle attività con gli istituti scolastici. “A breve ci sposteremo vicino ai Salesiani, in via Don Bosco. Mi piacerebbe molto intensificare il lavoro con le scuole da subito; è uno dei miei preferiti, perché quando parliamo di dono con i bambini, ci ascoltano davvero. Lo si vede dalle loro espressioni. Un interesse che negli adulti si riscontra con più difficoltà”. Ma il calo delle donazioni di sangue resta una delle sfide principali. “Sono poche al momento, è vero, ma questi periodi di difficoltà sono sempre esistiti nella storia dell’associazione. Non dobbiamo farci abbattere. Il mio consiglio è quello di iscriversi, perché il nostro ruolo non è quello di pressare i donatori, ma di creare un programma strutturato, organizzato, affinché sia possibile far fronte alle emergenze ed evitare lo spreco di donazioni”. Oltre al rafforzamento della collaborazione con le scuole, la strategia punta a creare una rete ancora più solida tra donatori, istituzioni e i cittadini. “Dobbiamo far comprendere quanto sia fondamentale donare il sangue e quanto ognuno di noi possa fare la differenza. Il nostro obiettivo è sensibilizzare sempre più persone e coinvolgere soprattutto i giovani, che rappresentano il futuro della donazione”. Con entusiasmo e determinazione, Cucè è pronto a guidare la realtà associativa verso nuove sfide, con la speranza di veder crescere la partecipazione e l’impegno della cittadinanza nella cultura del dono.
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