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Borgo Cappuccini: secondo sondaggio sulla vivibilità del quartiere

Venerdì 27 Luglio 2018 — 13:03

Il sondaggio nasce per evidenziare problematiche e lacune del quartiere sotto vari punti di vista

di Jessica Bueno

“Rivendichiamo il diritto di manifestare il proprio pensiero e di partecipare alle decisioni politiche locali e regionali. Un diritto che tutti i cittadini hanno”. Così Antonio Morozzi, esperto di architettura e parte del comitato di Borgo oltre che dell’associazione Eufemia, presenta le motivazioni che hanno portato al secondo sondaggio sulla qualità della vita in Borgo Cappuccini, per evidenziare problematiche e lacune del quartiere sotto vari punti di vista: sicurezza, pulizia, sociale, sanità, cultura, traffico, inquinamento, mezzi pubblici, parcheggio, arredo urbano e barriere architettoniche.

“I cittadini esprimeranno il loro giudizio – spiega Morozzi – Grazie all’aiuto di 40 commercianti della zona, dai quali sarà possibile effettuare il sondaggio, avremo una panoramica completa della visione del quartiere, dagli occhi di disabili, pedoni, ciclisti ed automobilisti”.

I risultati saranno presentati a settembre in un’assemblea pubblica a Palazzo Orlando, in occasione di CibArti, un festival riguardante l’alimentazione corretta, l’acqua e l’importante del riciclo, oltre che la storia di Borgo Cappuccini che avrà luogo dal 6 al 16 settembre. Vi sarà, inoltre, la prima commemorazione dell’alluvione che ha colpito Livorno nel settembre 2017 ed un progetto di street art che l’obiettivo di avviare un’opera di riqualificazione del quartiere, facendo dipingere a svariati artisti le saracinesche dei fondi abbandonati.

“Lo scorso sondaggio – continua Morozzi – evidenziò la mancanza di pulizia e parcheggi come principali problematiche riscontrate dai cittadini. Adesso si percepisce chiaramente un acuirsi dell’insofferenza dei residenti, anche a causa degli stalli blu. Si sono persi ben 368 posti auto”.

L’impegno di Morozzi verte molto anche sul sociale: le barriere architettoniche sono al centro delle sue battaglie e delle sue ricerche. Diverse le esigenze di cui tener conto: le biciclette usate e abbandonate sui marciapiedi, la mancanza di rampe, l’occupazione abusiva di suolo pubblico, i marciapiedi con le buche, i tombini vecchi. Tutto questo crea per i disabili sia in carrozzella sia non vedenti o ipovedenti dei notevoli disagi limitando al loro libertà di movimento. “In piazza Giovine Italia, ad esempio – continua – percorsi interrotti, lampioni, rastrelliere e concessione di suolo pubblico ai locali rendono difficile per chi non ci vede muoversi in libertà e senza accompagnatore”.

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