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Sos da Coteto: “Raddoppiati i pasti per i poveri”

Mercoledì 15 Febbraio 2017 — 18:50

Il parroco di Coteto a tutto tondo sulle realtà disagiate del quartiere e non solo. E da alcuni mesi ecco il gruppo degli Angeli della consolazione composto da una ventina di bambini che vanno a fare visita alle persone anziane del quartiere

di Roberto Olivato

Prosegue quotidianamente nel più assoluto silenzio il servizio serale della Ronda, creato trentadue anni or sono da don Luciano Musi, parroco della chiesa di S. Giovanni Bosco. Il servizio consiste nella distribuzione di viveri a persone bisognose che vivono ai margini della società livornese ed ai quali dedicammo un servizio su QuiLivorno.it quattro anni fa.
Per sapere cosa sia cambiato d’allora abbiamo sentito don Luciano parroco di Coteto.
La Ronda ha il polso della povertà estrema presente in città, cosa è cambiato da quando è iniziato questo servizio?
“Purtroppo è cambiato molto ed in peggio, perché il numero delle persone che assistiamo è aumentato in maniera esponenziale, specialmente in questi ultimi quattro anni siamo arrivati a centoventi pasti contro i sessanta di prima e la maggioranza di queste persone sono livornesi, che troviamo principalmente in piazza del Luogo Pio, mentre alla stazione abbiamo perlopiù extracomunitari”.

DON LUCIANO MUSI

Quante persone collaborano per fornire quotidianamente tutti quei pasti ?
“Oltre ai panini e sei thermos di latte e quattro di tè, ogni sera due famiglie di Coteto, a turno, preparano 30 vaschette di pasta ed altre 20 vengono preparate dai parrocchiani della chiesa del Rosario seguendo un calendario mensile  – dice mostrandoci due fogli – dove figurano i nomi delle famiglie che a turno sono incaricate di cucinare e questo per tutti i dodici mesi dell’anno “.
Quanti volontari sono impegnati nella Ronda?
“Circa una decina che a turno di quattro o cinque, partecipano alla distribuzione per gestirla al meglio, specialmente in zona stazione dove vi sono alcuni individui prepotenti , ai quali non va mai bene niente e con i quali cerchiamo d’intavolare qualche dialogo, ma tutto è inutile”.

CARITAS

La Caritas ha fatto scendere in strada anche il camper Binario Mobile, cosa ne pensa?
“Tutte belle iniziative, bisogna vedere quanto durano. Noi siamo sul campo da trentadue anni, tutte le sere. Quando ci sono emergenze che attraggono i media, vediamo precipitarsi tante altre associazioni. Finito tutto rimaniamo come sempre solo noi. A noi non interessa pubblicità, perché come diceva Madre Teresa: il bene si fa pubblicità da se.  Oltre ai viveri  la parrocchia distribuisce coperte, sacchi a pelo e vestiario ed un giorno alla settimana è aperto un ambulatorio medico”.
Avete deciso di fare concorrenza alla Caritas?
“Quando arrivai a Livorno nell’ottantaquattro la Caritas non c’era ancora, quindi diciamo che siamo stati copiati. Meglio così “.
Un rione quello di Coteto che vede giornalmente impegnati circa centoventi volontari, ma c’è un’altra iniziativa e di cui orgogliosamente ci parla: “Da alcuni mesi ho creato il gruppo degli Angeli della consolazione composto da una ventina di bambini che il sabato mattina a piccoli gruppi, vanno a fare visita alle persone anziane del quartiere, portando gioia ed affetto a persone sole e inferme”.
Prima di salutarci don Luciano si toglie un sassolino dalla scarpa: “Ormai sono anziano e non so quanto tempo potrò durare a visitare giornalmente le famiglie e nel contempo seguire gli impegni parrocchiali. Mi era stato promesso un giovane sacerdote, ma è a Roma a studiare quindi sono sempre solo. Oggi i giovani sacerdoti amano studiare per poi insegnare, sono poco propensi a stare fa la gente. Mah, sarà quel che il buon Dio vorrà!”.

 

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