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Emergenza casa, Giusti: “Ecco la soluzione”

Lunedì 26 Settembre 2016 — 06:45

E per i problemi legati all'economia della città il vescovo accusa la classe dirigenti di sgambetti e immobilismo

di Roberto Olivato

E’ stata una sorta di gemellaggio quello che domenica 25 settembre ha avuto luogo nel quartiere della Venezia. Protagoniste le due parrocchie che lo presidiano, dove la statua della Madonna di Fatima giunta in Italia dal Portogallo dopo aver fatto tappa nel Veneto è arrivata a Livorno nella chiesa di Santa Caterina accolta da don Michele Esposto e da lì in processione, ha raggiunto la chiesa di S. Ferdinando accolta da padre Emilio Kolaczyk e accompagnata dai membri dell’Unitalsi insieme a quelli del Movimento Messaggio di Fatima con le loro bandiere.
“Il demonio avanza nelle famiglie- ha esordito il vescovo Giusti nel corso del suo intervento- portando scompiglio nelle nostre case, ma se ci affidiamo alla Madonna con la recita del rosario, potremo sconfiggerlo”.
L’intervento di monsignor Giusti, pacato nei toni è stato vibrante nelle parole come quando ha imputato alla società così detta del benessere, l’autodistruzione  tramite la legalizzazione dell’aborto con l’uccisione d’innocenti, dalla perdita del senso della famiglia e del rispetto della vita dove omicidi fra genitori e figli e fra coniugi, imperversano quasi quotidianamente.
“Fu Papa Giovanni Paolo II ad invocare la Madonna affinché intercedesse per la fine del comunismo in Russia – ha proseguito il vescovo – e verso la fine degli anni ottanta assistemmo alla caduta del muro di Berlino ed alla fine del totalitarismo sovietico. Il ricorso all’intercessione della Madonna è più che mai necessario per riportare pace ed amore fra i popoli, molti dei quali sono invece succubi delle nazioni più forti, come dimostra la pesante situazione d’instabilità presente nei paesi del nord Africa, che porta migliaia di persone a fuggire da quelle terre destabilizzate dagli interventi di nazioni del mondo occidentale”.
Il vescovo ha analizzato gli ultimi vent’anni, d’interventismo occidentale in Africa, causa dell’immigrazione di quest’ultimo decennio. Ma Giusti ha voluto parlare anche della situazione della nostra città, accusando d’immobilismo la classe dirigente ed imprenditoriale circa l’incapacità nella creazione di posti di lavoro e di abitazioni.
“A causa di muri ideologici e d’insensibilità  verso  le reali esigenze dei nostri cittadini- ha denunciato Giusti- chi è preposto a trovare soluzioni ai problemi che attanagliano Livorno da diversi anni, si diverte a farsi sgambetti dimostrando di non avere a cuore il bene della città e delle famiglie”.
Monsignore è da diverso tempo che lei continua a sottolineare la mancanza del lavoro e la carenza abitativa, che del resto è sotto gli occhi di tutti, ma come Diocesi avete delle proposte?
“Per il lavoro stiamo aspettando che riparta il porto, unica fonte economica cittadina, ma a causa d’incomprensibili veti incrociati è tutto fermo. Per quanto riguarda il problema casa, abbiamo parlato con associazioni di proprietari di abitazioni di cui molte sfitte, offrendoci come garanti degli inquilini ai quali venissero assegnati gli appartamenti, garantendo l’affitto sicuro e l’immediata loro fuoriuscita qualora venisse richiesta la disponibilità dell’immobile. Purtroppo abbiamo trovato solo degli insuperabili muri. Più di questo non saprei cosa fare, nel frattempo la città boccheggia ed il malcontento lievita”.

 

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