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Sant’Egidio. Via alla quarta edizione di “Medì” alla Goldonetta

Giovedì 16 Marzo 2017 — 10:49

di Roberto Olivato

Quella di quest’anno sarà la quarta edizione di “Medì”,  che la comunità di Sant’Egidio ha organizzato nelle prossime giornate di venerdì 17 e sabato 18 al teatro La Goldonetta con inizio alle ore 16,30 alla presenza di Andrea Riccardi fondatore della Comunità . Scopi dell’iniziativa sono la promozione e lo sviluppo delle relazioni tra le città del Mediterraneo. Un percorso intrapreso nel 2014 e che vede la manifestazione di quest’anno, “Le città vogliono vivere. Storia e futuro nel Mediterraneo” patrocinata dalla Regione Toscana, in collaborazione con il Comune di Livorno, Fondazione Livorno e Fondazione Goldoni. L”apertura della due giorni inizierà con i saluti del sindaco Filippo Nogarin e del vescovo Simone Giusti, a loro seguirà un intervento di Giovanni Salvi Procuratore generale della Repubblica della Corte d’Appello di Roma, che tratterà il tema ” Una questione di civiltà. L’Italia, le città, il Mediterraneo”.
L’appuntamento del 2017 riveste una particolare importanza, come ci spiega Sabatino Caso uno dei responsabili della Sant’Egidio di Livorno: “Quest’anno ricordiamo fra l’altro anche i cento anni dell’accordo Sykes-Picot, in cui Francia e Regno Unito fissarono le sfere d’influenza nel Medio Oriente, innescando processi ed effetti che giungono fino ai giorni nostri ed è dall’analisi di quell’accordo che prenderà il via il primo dibattito”.
Il presidente del Consiglio Gentiloni ha parlato di un aumento, rispetto allo scorso anno, di circa 70000 profughi in arrivo sulle nostre coste e mentre sembra crescere il malcontento fra la nostra popolazione, voi con Medì non è che andate contro corrente ?
“Molti fuggono dalle violenze e dalla guerra, ad esempio quella siriana. Proprio nel corso del meeting daremo voce ad una donna siriana fuggita dai bombardamenti di Aleppo e giunta in Italia grazie ai Coridoi Umanitari; racconterà la sua storia, aiutando tutti noi a comprendere meglio certe situazioni. Il compito di Medì non è quello di dividere i popoli, ma di creare un ponte che permetta uno scambio culturale ed umano, affinché non si rimanga indifferenti davanti alle tragedie che toccano anche il Mediterraneo”.

 

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