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Dal Fides ai Cinque Cerchi, Anabella e Beppe scrivono la storia del Venezuela

Giovedì 11 Ottobre 2018 — 00:45

La fiorettista Acurero, allenata dal maestro Pierucci, ha sfiorato per un soffio la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici Giovanili in Argentina ma ha compiuto un'impresa mai riuscita a nessun schermitore venezuelano

di Giacomo Niccolini

Sulla punta del suo fioretto c’è l’intera rabbia e l’orgoglio di un popolo fiero e guerriero, ci sono i sogni arroganti e dolci che solo una sedicenne può fare sbattendoli forte sul finestrino piovoso che guarda là fuori… e nessuno se ne accorge (foto in pagina di Augusto Bizzi).
C’è il sudore, la vita rovesciata in un amen che dal Venezuela ti catapulta a Livorno per crederci a quei sogni. A quelli arroganti. Ed anche a quelli più dolci. Sulla sua schiena da adolescente invece c’è un peso enorme, quello di cinque cerchi delle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires conquistate mangiando pane e scherma da oltre un anno a fianco di quel maestro sognatore, folle ma dannatamente bravo che le ha aperto il Circolo Scherma Fides e che risponde al nome di Beppe Pierucci.
“Voglio sporcarmi di emozioni”, ha detto Pierucci guardando Anabella Acurero Gonzalez dalla profondità dei suoi occhi color ghiaccio bollente a quel volto sudamericano, da cerbiatto illuminato da due fari nella notte. Perché i sogni fanno paura. Fanno dannatamente paura. E le emozioni sporcano l’anima. Per sempre.

BEPPE PIERUCCI INCITA IL PUBBLICO DI BUENOS AIRES. FOTO DI AUGUSTO BIZZI

Ed è allora che i titoli di coda su queste Olimpiadi sono ancora più belli con il sogno appena rotto là davanti agli occhi umidi e un palazzetto tutto in piedi che ti osanna come una vincente mentre il tuo maestro ti porta in trionfo sventolando la felpa con i colori del Venezuela tra gli applausi del pubblico argentino come se tu avessi davvero infilzato quel bronzo sfumato solo negli ultimi dieci secondi di un assalto sfortunato, maledetto e dannatamente spietato. Sei lì che piangi di rabbia, di emozione, di incredulità. Lo avevi tenuto in mano, lo avevi preso per poco. Era tuo. Ed è sfuggito. Ti danno un diploma olimpico, quello che chiamano la “medaglia di cartone”. E stai un giorno a non parlare a ripensare a quella botta e risposta andata in bersaglio non valido per pochi millimetri. Una stoccata che ti avrebbe consegnato quella medaglia sognata con arroganza qualche anno fa nel lettino di camera tua a Città di Valencia, in Venezuela. E invece no.
Ma poi pensi e realizzi che hai scritto la storia. A soli sedici anni. La storia sportiva di un paese che mai, e poi mai, aveva piazzato un fioretto in una semifinale olimpica. E allora allarghi quegli angoli della bocca all’insù. E riparti da quei titoli di coda. E poco importa se la botta e risposta non è entrata. Pensi che con quella punta di fioretto hai scritto un capitolo di sport della tua nazione. E allora guardi avanti e pensi che anche Tokyo 2020 sia possibile. E pensi “Si, podemos”.
“Un risultato che se me lo avessero anticipato sei mesi fa lo avrei ritenuto davvero un’impresa impossibile – spiega il maestro Pierucci tornato alla base al Circolo Scherma Fides – Un diploma olimpico arrivato grazie ad un vero e proprio lavoro di squadra di tante persone a partire dal nostro psicologo sportivo Angelo Carnemolla, passando per il nostro preparatore atletico Franco Fabbri, la nostra nutrizionista Mariella Ardizzone, il medico Alessandro Pierucci e tutto lo staff del Fides che ha sempre accolto e fatto sentire a casa Anabella. E’ stata dura ed è stato un percorso di crescita enorme in cui la mia allieva si è confrontata con le migliori pari età del mondo. Ha lottato come una leonessa contro la giapponese campionessa del mondo in carica, ha ribaltato l’assalto dei quarti di finale da 2 a 6 al 15 a 9 finale. E’ stata grande. Davvero. Adesso siamo tornati a casa con una benzina dentro pazzesca e la voglia di guardare con ottimismo al futuro consapevoli di aver scritto un’impresa. E di potercela fare, lavorando duro come abbiamo fatto fin’ora, per centrare la qualificazione per le Olimpiadi del 2020 di Tokyo”.
E quando Beppe sogna insieme ad Anabella… le nuvole stanno ad ascoltare…

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