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Detti torna a Livorno.
La festa per l’eroe di Rio

Lunedì 15 Agosto 2016 — 13:46

Nel cortile del condominio dove abita all'Ardenza scatta la festa per il plurimedagliato. Palloncini, cartelloni e tricolori con dediche per il doppio bronzo di queste olimpiadi 2016

Ancora il fuso addosso, poche ore di sonno tra volo ed emozione, due bagagli targati “Italia Olympic Team” e l’abbraccio della sua Livorno, dei suoi amici di sempre che lo hanno atteso nel cortile di casa sua all’Ardenza (clicca qui per guardare il video girato in diretta dell’arrivo a casa e pubblicato sulla pagina facebook di Quilivorno.it e clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le immagini all’interno della fotogallery).
Gabriele Detti si presenta così, con ancora indosso la tuta olimpica, la divisa ufficiale della squadra di nuoto, i suoi occhiali da vista e la voglia prendersi le “coccole” dalla sua città e di chi gli ha sempre voluto bene e lo ha sempre seguito passo dopo passo, piscina dopo piscina, bracciata dopo bracciata (clicca qui per leggere del suo ultimo successo olimpico).
Sul portone del condominio un tricolore con il disegno dei cinque cerchi e varie dediche dei parenti tra cui “Gabriele sei il numero 1” e anche “Quando il sogno diventa realtà, grazie Gabry“.
Poi un cartello bianco con delle scritte arcobaleno dove la livornesità spunta fuori prepotente: “Con i se e con i ma la storia non si fa…ma con i Boia Dè ci hai fatto sognare ad occhi aperti alle tre. Dal Rio delle Amazzoni al Rio Ardenza”.
Poi c’è il momento dello champagne stappato con i bicchieri al cielo e l’inno di Mameli che un condomino ha sparato a tutto volume tramite una cassa di uno stereo portata in giardino da casa. Lo stesso inno che Gabriele insieme a Gregorio Paltrinieri ha ascoltato sul podio la notte tra sabato e domenica quando il livornese portava a casa il secondo bronzo in pochi giorni e stavolta nei 1500.
E poi c’è il bacio e l’abbraccio con un’altra regina della vasca, Ilaria Tocchini, che è voluta essere presente anche lei al rientro a casa dell’eroe olimpico.
Infine c’è mamma Paola (nella foto mentre posa insieme al figlio davanti al portone di casa) con un sorriso troppo grande da poter spiegare, con un cuore troppo pieno da poter raccogliere tutto in un abbraccio e in un bacio al figlio. “Il bimbo è tornato a casa“, dice scherzando alle nostre telecamere, “non mi chiedete come sono le medaglie perché non le ho ancora viste. Sono ancora in borsa di Gabriele. Come ho vissuto la seconda medaglia? Beh sicuramente meglio, più serena. Sono riuscita anche a dormire fino alle 3 senza problemi. E poi diciamo che qualsiasi cosa fosse accaduta una bella soddisfazione Gabriele se l’era già tolta. Però quando negli ultimi trecento metri ho capito che poteva arrivare un altro grande successo…beh cuore a mille”.
Detti è frastornato di gioia e di stanchezza. “Il ricordo più bello? Sicuramente queste due medaglie – racconta alle nostre telecamere -meglio di così cosa si poteva chiedere? L’accoglienza di amici e parenti mi emoziona tantissimo, forse ancora di più del podio olimpico”.
Il resto è schiuma di champagne, ricordi da appendere come medaglie nella bacheca di una vita, baci di mamma Paola, abbracci di chi c’è stato e ci sarà a bordo vasca e nel cammino fuori dalla piscina. E con uno sguardo al futuro…c’è chi si azzarda a fare un brindisi a Tokyo 2020…Chissà…

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