“Pavoloso” torna a spolverarsi le spalle. Il gol arriva dopo 553 giorni
Leonardo Pavoletti torna a segnare in massima serie con il suo Cagliari dopo un anno e mezzo dall'ultima rete e dopo due lunghi infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo da gioco per tanto tempo
C’è sempre qualcosa da spolverare. Da lavare via. Da far scivolare. Che sia l’invidia colata come grasso sulle ali, un ricordo che non ti lascia sognare, un limite che ti impedisce di tendere a “più infinito” (foto in pagina tratta dalla pagina ufficiale del Cagliari Calcio).
C’è chi ha un impermeabile per far scorrer via fango e lacrime, c’è chi invece ha la faccia giusta. La faccia di chi non ha mai ricevuto niente in regalo. La faccia di Leonardo Pavoletti, livornese doc classe 1988, attaccante di razza e punta centrale del Cagliari, quella faccia di chi è sempre davanti a un compito in classe e, alla fine, strappa sempre la promozione.
Così ti spolveri le spalle, soffi tutto via, quelli che “non puoi giocare nemmeno in C” e diventi il re delle reti della LegaPro, quelli che “stai in panca perché ci sono gli attaccanti da serie A da far giocare” e te ne segni 14 in una stagione ritagliandoti quei 15 minuti ogni volta e diventando il migliore degli italiani.
Chissà che bello Pavo quando tornerai a segnare, chissà che bello sarà quando la tua curva ti abbraccerà e tutto questo sarà spazzato via da una spolverata sulle spalle.
Chissà quante volte te lo sarai ripetuto questo mantra in testa durante questi 553 giorni che ti hanno separato dal sapore del gol, dal senso del tuo essere attaccante, dalla voglia di esserci ancora, di mettere la firma. Chissà quante volte te lo sei ripetuto guardando quella stampella, quei dottori che ti hanno curato, quei fisioterapisti che ti hanno rimesso in carreggiata, il mister che ti ha fatto riassaporare l’erba, il mare che ti ha sempre accompagnato nella vita e nel calcio. Già, il mare. Quello fuori che sa di salmastro e che ti ha preso per mano a Livorno, Genoa, Napoli e Cagliari, e quello dentro, che abbiamo noi livornesi e che non ci abbandona mai.
Leonardo Pavoletti è così, un mare dentro e un sorriso fuori. E quando nella giornata di domenica 29 novembre ha accarezzato il suo passato mettendoselo dietro le spalle con un tocco di tacco da cineteca tutto è passato via. Tutto spolverato. Davanti solo il futuro. Il bomber è tornato. Un abbraccio grande come il mondo a spezzare l’incantesimo. E quel silenzio intorno a farne da cornice. Hai segnato Pavo. E’ tutto vero. Il peggio è dietro le spalle, anzi è spolverato. E lo sai perché? Perché quel mare dentro te lo porti con te. Ed è come la marea.
Da maggio 2019 a novembre 2020. Un tunnel lunghissimo dove Pavoletti non ha mai perso la bussola. In tanti avrebbero alzato le mani, “foldato”, gettato questa mano di carte. Ma il numero 30 del “Casteddu” è andato in “all in” su quel panno verde puntando tutte le fiches su se stesso.
C’è sempre qualcosa da spolverare. E Pavoletti lo ha dimostrato. Come sa far lui. Con quel sorriso di chi non ha mai ricevuto niente in regalo. Ma si è conquistato tutto.
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