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“Dieci piccoli indiani”, il capolavoro di Agatha Christie al Goldoni

Mercoledì 10 Aprile 2019 — 08:10

Al Goldoni potremo vederlo nella versione diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, che è stata un enorme successo sia a Madrid la scorsa stagione che a Barcellona

Sarà il capolavoro di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani… e non rimase nessuno” a chiudere mercoledì 10 aprile alle 21 al Teatro Goldoni la stagione di prosa. Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939 (in Italia arriverà dopo la guerra per la collana “I gialli Mondadori”), Dieci piccoli indiani è il romanzo più letto al mondo, con oltre 110 milioni di copie vendute, grazie alla sua struttura letteraria perfetta capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Oggetto di trasposizioni cinematografiche (celebre quella René Clair con un cast d’epoca eccellente), fu adattato per le scene dalla sua stessa autrice nel 1943 rimanendo in cartellone a Broadway per 426 repliche. Al Goldoni potremo vederlo nella versione diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, che è stata un enorme successo sia a Madrid la scorsa stagione che a Barcellona. La stessa epoca del romanzo viene rispettata così da ambientarla nei suggestivi anni ‘40 con una scenografia in stile Art-Decò, con i colori bianco e nero che donano impatto visivo ad uno spettacolo che vede sul palcoscenico dieci protagonisti della scena italiana a partire da  Ivana Monti: Giulia Morgani, Tommaso Minniti, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Leonardo Sbragia, Silvano Piccardi, Luciano Virgilio, Alarico Salaroli e Carlo Simoni. Le scene sono di Alessandro Chiti, costumi realizzati da Adele Bargilli, luci Stefano Lattavo.

La storia è nota: siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono state invitati su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affisse agli specchi una poesia, “Dieci piccoli indiani”. La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l’altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell’isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione: l’assassino si nasconde tra di loro.

Forse il romanzo più cupo della scrittrice probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di lì a poco si sarebbero fatti sentire. Ma è grazie a questa cupezza che la scrittrice dà sfogo ad una vicenda piena di intrigo e suspense che trova il suo apice in un finale tra i più elettrizzanti e spiazzanti mai scritti.

E’ proprio nel rispetto di questo finale che, per la prima volta, la produzione dello spettacolo realizzata da Gianluca Ramazzotti per Ginevra srl in collaborazione con La Pirandelliana, ha avuto l’autorizzazione della Aghata Christie Limited, a mantenerlo così come nel romanzo del 1939, con lo stesso svolgimento mozzafiato; una versione che quindi differisce da quella teatrale del ’43 nella quale la Christie, non volendo dare al pubblico un epilogo così altamente drammatico specie in quegli anni di guerra, decise di cambiarlo con un lieto fine oggi non più comprensibile. “Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e all’estetica del momento – ha affermato il regista – facendo godere il pubblico nella ricerca dell’enigma preparato dalla Signora Aghata: questi dieci piccoli indiani bloccati nell’isola sono vittime o assassini? Questa è la stessa domanda che la scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di una classe borghese e aristocratica mischiati insieme in un’unica arena, rivelando le proprie carenze facendoli confrontare e sbranarsi per la sopravvivenza”.

INFO: 0586-20.42.90

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