Falstaff chiude la stagione lirica al Goldoni
Foto Trifiletti, team Bizzi
L’ultimo capolavoro per il teatro lirico di Giuseppe Verdi chiuderà giovedì 24 e sabato 26 aprile, sempre alle ore 20, la stagione lirica 2024-25 della Fondazione Teatro Goldoni
“Falstaff”, l’ultimo capolavoro per il teatro lirico di Giuseppe Verdi, chiuderà giovedì 24 e sabato 26 aprile, sempre alle ore 20 la stagione lirica 2024-25 della Fondazione Teatro Goldoni. Si tratta di un nuovo allestimento e coproduzione realizzato con il Teatro nazionale sloveno SNG Opera Ljubljana dove l’opera ha debuttato con successo lo scorso settembre con la direzione d’orchestra di Marco Guidarini e la regia di Emanuele Gamba, direttore artistico della Fondazione Teatro Goldoni: “Torniamo a coprodurre dopo due anni con il Teatro della capitale slovena ed ancora nel segno dell’opera comica e della riscoperta di un repertorio meraviglioso – afferma Gamba – nel 2023 fu la volta di un’autentica rarità per Livorno quale L’italiana in Algeri di Rossini assente dai nostri palcoscenici dal 1877, ora è la volta dell’ultimo capolavoro verdiano, anch’esso pressoché assente dai nostri cartelloni in 130 anni di vita”. Infatti, a dispetto della sua notorietà (l’opera si impose stabilmente nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo dal suo primo apparire il 9 febbraio 1893 in un Teatro alla Scala di Milano gremito e che annoverava in sala, tra gli altri, personaggi quali Carducci, Mascagni e Puccini) a Livorno conta una sola apparizione, al Teatro Goldoni nel gennaio 2007.
La stagione lirica del Goldoni si era aperta nello scorso ottobre ancora nel segno del Verdi della piena maturità con la sua profonda riflessione sulla fine dell’uomo e del suo rapporto con il divino con la Messa da Requiem ed ora presenta al pubblico un ulteriore suo lavoro di quasi venti anni successivo, in cui ancora una volta si staglia la sua dimensione di genio, con una modernità di linguaggio musicale e di azione che apre al teatro musicale del Novecento, fuori da quegli stilemi e forme di cui lui stesso era dominatore indiscusso ed acclamato. “La mia musica in Falstaff è in taluni passaggi tanto buffa che spesso mi ha fatto ridere anche mentre la componevo! – così scriveva Verdi ormai ultrasettantenne ai suoi contemporanei – “Falstaff è una commedia lirica che non somiglia a nessun’altra. Io mi diverto a farne la musica, senza progetti di sorta e non so nemmeno se finirò… ripeto: mi diverto… Falstaff è un tipo che commette ogni sorta di cattive azioni, ma sotto una forma divertente”. “Falstaff è una commedia mordace e ben congeniata che risponde alle regole del teatro d’azione, fresca e brillante, dove tutto è spontaneo e luminoso”, afferma ancora il regista che per la parte musicale si avvale del rinnovato rapporto con il M° Guidarini, considerato fra i direttori d’orchestra più rispettati della sua generazione, con un repertorio che vanta oltre settanta titoli operistici e con un percorso artistico che lo ha portato a dirigere nei maggiori teatri del mondo (Metropolitan di New York, Scala di Milano Opera di Sidney, Bolshoi di Mosca e Colon di Buenos Aires proprio con Falstaff): “Molto è stato detto sullo straordinario dinamismo della partitura del Falstaff – afferma il direttore – opera di un artista ormai ottantenne. Nessuno dopo Otello avrebbe potuto immaginare un rinnovamento così profondo nel linguaggio del compositore. Il dato essenziale dell’eccezionalità dell’opera risiede in quel gioco costante dell’intelligenza con la sensibilità, dove la musica di Verdi viene restituita attraverso lo specchio raffinatissimo della poesia di Boito. Se è vero che Falstaff non pretende dare lezioni di carattere filosofico, e tantomeno moralistico, il suo Tutto nel mondo è burla come motto finale del lungo viaggio verdiano – nella grande fuga comica – possiede il valore di una sorta di viatico per una saggezza possibile. L’ultimo regalo di Verdi all’umanità è il messaggio dell’ironia e della bellezza della vita intesa come gioco”. Con le scene di Massimo Checchetto ed i costumi di Carlos Tieppo, entrambi artisti di grande fama e stabilmente impegnati per i rispettivi compiti presso il Teatro La Fenice di Venezia, e con le luci di Michele Rombolini, saranno protagonisti sulla scena saranno Federico Longhi (Sir John Falstaff), Paolo Ingrasciotta (Ford), Andrea Tanzillo (Fenton), Alfonso Zambuto (Dott. Cajus), Mauro Secci (Bardolfo), Alessandro Abis (Pistola), Francesca Maionchi (Mrs. Alice Ford), Yulia Merkudinova (Nannetta), Valentina Pernozzoli (Mrs. Quickly), Nikolina Janevska (Mrs. Meg Page); Orchestra e Coro del Teatro Goldoni, Maurizio Preziosi maestro del Coro.
Biglietti in vendita presso il botteghino del Goldoni il martedì e giovedì ore 10/13 e il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30; vendita online su goldoniteatro.it e ticketone.it – Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it
Riproduzione riservata ©
Cerchi visibilità? QuiLivorno.it mette a disposizione una visibilità di oltre 85mila utenti giornalieri: 75.000 su Fb, 12.400 su Ig e 4.700 su X. Richiedi il pacchetto banner e/o articolo redazionale a [email protected] oppure attraverso questo link per avere un preventivo
QuiLivorno.it ha aperto il 12 dicembre 2023 il canale Whatsapp e invita tutti i lettori ad iscriversi. Per l’iscrizione, gratuita, cliccate il seguente link https://whatsapp.com/channel/0029VaGUEMGK0IBjAhIyK12R e attivare la “campanella” per ricevere le notifiche di invio articoli. Ricordiamo, infine, che potete continuare a seguirci sui nostri social Fb, Instagram e X.