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Goldoni, mercoledì “Lodoletta” e “Tabarro”

Lunedì 5 Dicembre 2016 — 11:48

Pietro Mascagni e Giacomo Puccini,  amici-nemici, colleghi-rivali, il più delle volte critici l’uno nei confronti dell’altro, si ritroveranno ancora una volta fianco a fianco nella speciale serata in programma mercoledì 7 dicembre, alle 20.30 al Teatro Goldoni di Livorno per la stagione lirica.
Nel giorno in cui cade l’anniversario della nascita del musicista livornese, un appuntamento ricordato ogni anno nel cartellone del Teatro della sua città natale, andrà in scena un singolare e insolito abbinamento: alcune scene tratte da Lodoletta, ovvero uno dei titoli più fortunati della sua maturità creativa di cui nel 2017 si celebrerà il centenario della prima assoluta e l’esecuzione integrale dell’atto unico pucciniano Il tabarro che fu composto negli stessi anni (quelli terribili della Grande guerra).

Due titoli coevi, che nacquero con propositi differenti ma che sono più vicini di quanto si pensi. La vicenda lacrimevole della sventura olandesina Lodoletta, ispirata al romanzo “Due zoccoletti” della narratrice inglese ma toscana di adozione Ouida, fu accarezzata sia da Puccini che da Mascagni che se la contesero. Troppo vicina la figura della piccola orfanella, una delicata e fragile ‘anti-eroina’ destinata a soffrire e a morire per amore, alla poetica del compositore lucchese perché questi non ne avanzasse il desiderio di musicarla. Nello stesso tempo, con la stessa inflessibile lucidità, Puccini radicalizzò nel Tabarro il classico ‘triangolo’ verista coniato da Mascagni in Cavalleria rusticana – il marito e la coppia degli amanti, con il finale delitto d’onore – in una desolata tragedia di poveri e diseredati sulle rive francesi della Senna. Una situazione, quest’ultima, vicina all’espressionismo pittorico del toscano Lorenzo Viani, giustamente rievocato nella nuova messinscena del Goldoni dal regista Daniele De Plano, affermato regista d’opera, di cinema e di televisione, già Direttore Artistico del Puccini Festival di Torre del Lago: “Ho ricercato proprio in Viani, pittore viareggino coetaneo dei due musicisti, l’elemento di continuità, di condivisione di una narrazione unica, esclusiva e soprattutto nuova perché fino a quel momento riservata soltanto alla letteratura: i marinai, i contadini, i cavatori di marmo, i lavoratori. Un mondo di gente umile al quale i tre, con i dovuti distinguo, avevano sicuramente, per un periodo importante della loro vita, appartenuto e di cui hanno parlato nelle loro opere”. Elementi forti che saranno resi musicalmente da Fabrizio Da Ros, direttore d’orchestra che si esibisce abitualmente nel repertorio sinfonico e soprattutto lirico in prestigiosi teatri e Festival europei e non solo e che sarà impegnato sul podio dell’Orchestra Filarmonica Pucciniana.

Il tutto sarà restituito da una produzione realizzata insieme al Rotary Club Livorno, sensibile alla presenza e promozione della cultura musicale ed artistica nella nostra città, grazie all’entusiasmo ed all’applicazione di giovani cantanti selezionati all’interno del nuovo progetto di respiro internazionale del Goldoni “Verismo Opera Studio”: da qualche mese impegnati all’approfondimento delle due partiture sotto la guida di docenti altamente qualificati, hanno concluso la preparazione con una masterclass tenuta da  quella fine cesellatrice di giovani talenti vocali che è il soprano Fiorenza Cedolins, grande interprete legata da molti anni al nostro Teatro, particolarmente attenta nel sollecitare non solo le giuste ragioni della vocalità e dello stile, ma anche la cura della parola e l’attenzione al personaggio. Il Rotary, che devolverà l’incasso della serata alla Croce Rossa Italiana, ha inoltre consegnato 5 Borse di studio ai cantanti Virginia Barchi, Stefano Fagioli, Francesco Napoleoni, Giuseppe Raimondo e Gesu Zefi, affiancati come protagonisti sul palcoscenico nella prima parte da Clementina Regina e Ken Watanabe, con voce recitante Paola Martelli e nell’opera puccinana da Katia Tempestini e con la partecipazione straordinaria di Saverio Bambi (nel ruolo del  Tinca). Coro dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni, Maestro del Coro Gabriele Micheli; Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni diretto da Marisol Carballo.

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