L’Orchestra del Goldoni ottiene il riconoscimento di Istituzione Concertistica
Il Ministero della Cultura ha attribuito all’orchestra, che da oggi prende il nome di orchestra Massimo de Bernart, il terzo punteggio più alto d’Italia per la qualità artistica proposta e il grande valore della dimensione quantitativa della stessa assegnandole il riconoscimento
di Martina Romeo
L’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno ha ottenuto in questi giorni il riconoscimento ministeriale a I.C.O. (Istituzione Concertistico Orchestrale). Considerata oggi Nuova Orchestra Territoriale, Proto I.C.O., il Ministero della Cultura ha attribuito all’Orchestra del Tea0tro il terzo punteggio più alto d’Italia per la qualità artistica proposta e il grande valore della dimensione quantitativa della stessa. “Per avere la conferma definitiva del titolo sarà necessario attendere sei anni, – spiega durante la conferenza Luciano Corona, direttore artistico dell’Orchestra – per ora abbiamo il riconoscimento, ma siamo in fase di controllo da parte del Ministero. Ciò chiaramente ci attribuisce una grande responsabilità sia nei confronti del Teatro, e di rimando della città, sia nei confronti dello stesso Ministero”. I parametri ministeriali base per il riconoscimento del titolo I.C.O. prevedono un organico composto da almeno 20 persone, 44 concerti all’anno distribuiti lungo un minimo di 2000 giornate lavorative annue e un valore base di 8000 mila euro di contribuzione per ogni musicista. Numeri che l’orchestra ha avuto sin dal primo anno. Oltre ai diversi parametri base è inoltre prevista una serie di punteggi bonus, aggiunti in base alle diverse attività svolte dalla stessa Orchestra. “È un riconoscimento che ci soddisfa e ci dona una grande gioia – ha dichiarato orgoglioso il sindaco Salvetti – Il percorso è iniziato un po’ di tempo fa, ci siamo conosciuti e abbiamo subito approfondito la tipologia di lavoro che poteva essere fatta all’interno del Teatro. In seguito è maturata l’idea di provare a ottenere il riconoscimento del Ministero della Cultura quale Istituzione Concertistica Orchestrale. Il nostro merito è limitato poiché è tutto di coloro che hanno fatto la proposta”. Come specificato dal primo cittadino di Livorno, basta guardare i numeri per comprendere come l’Orchestra del Teatro Goldoni continui a rappresentare un importante pezzo della cultura dello spettacolo e della proposta musicale cittadina. Qualche numero riferito alla passata stagione: 58 concerti sinfonici e 30 da camera tenuti in 7 regioni italiane e in 3 stati della Comunità Europea; 61 solisti e 228 direttori d’orchestra impegnati con 527 Professori d’orchestra assunti.“Finalmente una buona notizia in questi momenti difficili. – ha aggiunto l’Assessora alla Cultura, Angela Rafanelli – Un vero e proprio slancio per tutti noi a continuare a credere nel duro lavoro poiché sì, tutto questo è davvero frutto di un grande lavoro. Oggi vi ringrazio per aver tenuto duro, per aver resistito e non aver mai smesso di provare. Spero che la musica sia più forte, più capillare e più potente, perché ne abbiamo veramente tanto bisogno”. Mario Menicagli, presidente dell’Orchestra Goldoni e una delle prime persone che ha creduto nel progetto, ha tenuto a elogiare l’intero entourage dell’organizzazione. “Ragazzi encomiabili – ha sottolineato – La cosa che mi ha convinto da subito è stata la capacità di coinvolgimento che ha avuto questa struttura, perché oltre alla parte organizzativa c’è anche quella artistica. Quella di un’orchestra quasi realizzata attraverso un bando che prevedesse la gran parte dei musicisti provenienti dalla Toscana under 35, soprattutto con un occhio di riguardo verso il nostro Conservatorio. Il risultato raggiunto in questi giorni è il frutto di un insieme di fattori veramente incredibile”. Plauso particolare è andato anche all’intera Fondazione Goldoni e all’Amministrazione Comunale, la quale ha dato il contributo decisivo per la realizzazione del progetto. “Trovare un teatro, una città, un sindaco, un assessore alla cultura così recettivi rispetto a quella che è stata una proposta progettuale-culturale quasi al buio è una cosa unica. – ha messo in evidenza Massimiliano Mautone, Direttore amministrativo della Fondazione Goldoni – Nessun teatro di tradizione in Italia ha una sua Orchestra, Livorno è l’unica città e questo è solo frutto di un grande Management Culturale e di una grande visione politica prospettica”. In questa occasione, l’Orchestra del Teatro Goldoni unirà ufficialmente alla propria denominazione quello del M° Massimo de Bernart, indimenticato direttore d’orchestra e formatore, il cui nome ed attività artistica sono indissolubilmente legati con il Teatro della città. Per onorare ciò, durante la conferenza l’Assessora Rafanelli ha letto un messaggio ricevuto dalla figlia di de Bernart, Francesca: “’Viva l’orchestra “Massimo de Bernart’ che è già stata capace di meritarsi il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura a Nuova Orchestra Territoriale! Sono certa che il Maestro de Bernart avrebbe voluto contribuire con l’impegno, l’amore e la passione di sempre per la sua Livorno e la musica che ne scaturisce. È con grande gioia che colgo l’occasione di congratularmi per l’ottimo lavoro svolto, non vedo l’ora di sentir parlare di voi e venirvi a sentire. Purtroppo oggi non possiamo esserci ma vorremmo augurarvi: buon lavoro, Orchestra Massimo de Bernart!”.
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