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Migone in Beethoven non è un cane, il Goldoni riapre anche all’insegna della comicità

Venerdì 14 Maggio 2021 — 16:12

Quello di giovedì 20 maggio alle 19.45 sarà uno spettacolo da non perdere: dietro il polveroso sipario un deejay, si, un deejay ma di musica classica

Giovedì 20 maggio alle 19.45, il Teatro Goldoni riapre anche all’insegna della comicità con il nuovo spettacolo di Paolo Migone Beethoven non è un cane.
Con la sua tipica vena sempre pungente ed ironica, il celebre comico livornese, arrivato alla grande notorietà con Zelig e considerato oggi tra più rappresentativi cabarettisti italiani, porta in scena uno strampalato e insolito deejay di Musica Classica…
Quello di giovedì sarà uno spettacolo da non perdere: dietro il polveroso sipario un deejay, si, un deejay ma di musica classica. In scena un pazzo con cuffia alle orecchie e l’occhio spiritato che aggeggia a dei vecchi vinili, un pazzo incredulo davanti ad adolescenti che identificano Beethoven in un grosso e simpatico cane San Bernardo e che si è stufato di sentire in giro: bella quella musica è della pubblicità della audi (Mozart). Musica Colta, Musica Sepolta. Paolo Migone, il folle con le cuffie, a teatro con la pala e le maniche tirate su per riesumare una musica classica ancora viva.
“Rivedere il pubblico in sala è un’emozione che ci coinvolge tutti: artisti, pubblico, operatori teatrali – afferma il Direttore artistico del Teatro Goldoni Emanuele Gamba – e riaprire il sipario finalmente non più su una platea vuota, è veramente una gioia ed uno stimolo per cominciare a rinsaldare e tessere quel rapporto con gli spettatori che comunque abbiamo cercato di non interrompere in questi lunghi mesi con i mezzi di cui potevamo disporre. C’è sembrato un bel segnale – prosegue – aver dedicato questo nostro nuovo “debutto” ad un’eccezionale cantante lirica come Lucia Stanescu che con la sua arte e vita dedicata all’insegnamento, ci ha fatto percepire ancora una volta come sia importante il filo che lega tra loro generazioni diverse di interpreti. Proseguiamo ora con Paolo Migone che dell’umorismo, dell’ironia, del paradosso, ha fatto la sua cifra di attore imprevedibile quanto brillante, perché anche di questo abbiamo bisogno: un po’ di leggerezza e di tornare a sorridere in mezzo agli altri”.

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