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Il Don Giovanni, capolavoro di Mozart, al Goldoni

Venerdì 14 Ottobre 2022 — 16:56

Foto scattate dal Teatro di Pisa

Venerdì 21 ottobre alle 20 e domenica 23 alle 16 per la prima volta a Livorno uno dei capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart. Programmato per la stagione 2020, fu rinviato a causa della chiusura dei teatri per covid. In vendita biglietti e nuovi abbonamenti lirica

Giunge finalmente al Teatro Goldoni “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei capolavori assoluti del genio salisburghese e di tutta la storia della musica: venerdì 21 ottobre, alle ore 20 e domenica 23 ottobre, alle ore 16, il dramma giocoso in due atti nato dalla collaborazione con Lorenzo Da Ponte (lo stesso con cui Mozart realizzò Le nozze di Figaro e Così fan tutte), approda per la prima volta nello storico teatro livornese dopo il rinvio di due anni imposto dalla pandemia di Covid-19. Solo tre le rappresentazioni a Livorno, a partire da quella del 1867 al Teatro Rossini e poi in epoca moderna a Villa Mimbelli nel 1986 e nel 1991 al Teatro La Gran Guardia; un’ampia selezione dell’opera, con lo spettacolo lirico “Le seduzioni di Don Giovanni”, fu proposto al Goldoni nel 2012, dove però non è mai andato in scena nella sua edizione integrale. Programmato per la stagione 2020, fu rinviato a causa della chiusura dei teatri e sarà possibile apprezzarlo per la stagione lirica 2022-23 nell’originale lettura che una regista sensibile e affermata come Cristina Pezzoli realizzò pochi mesi prima di spengersi a soli 56 anni. Per questo nuovo allestimento coprodotto dal Teatro di Pisa (dove andò in scena nel gennaio 2020) insieme alla Fondazione Stiftung Haydn di Bolzano e Trento, Giglio di Lucca e Goldoni di Livorno, la Pezzoli immaginò il protagonista “come una specie di Joker, un dandy quasi transgender, centrato su una seduzione che supera il concetto di maschile/ femminile, più legato al mutare dell’identità della nostra epoca: identità liquida e ondivaga, da rockstar”, nella consapevolezza di come il Don Giovanni mozartiano esigesse di “essere rappresentato con una maggiore complessità, sospendendo il giudizio morale sulle malefatte dell’empio, alla ricerca del suo nucleo fondativo profondo”. Il protagonista diviene così un eterno bambino, “un personaggio mosso dal bisogno incessante di gioco e conoscenza, che prende tutto poco sul serio: la vita, le donne, Dio, la morte”, in un circo nero che ospita immagini, visioni, numeri ludici dalla notte delle malefatte sino al momento della punizione divina. La ripresa dello spettacolo è realizzata da Luca Orsini, con le scene ed i costumi di Giacomo Andrico (storico scenografo collaboratore ed amico della Pezzoli), le luci di Valerio Alfieri, capaci di creare situazioni che appaiono e scompaiono, animate dalla presenza di otto danzatori del Nuovo Balletto di Toscana che, come circensi diabolici, attendono nell’ombra di gettare Don Giovanni nell’abisso dell’inferno con le coreografie di Arianna Benedetti.
L’affascinante ed intensa parte musicale (oltre tre ore di spettacolo), vedrà sul podio dell’Orchestra e Coro Arché, Alessandro Cadario direttore d’orchestra eclettico nel repertorio e attento alla prassi esecutiva dei diversi stili: ha diretto nelle stagioni dei principali enti lirici e festival italiani (Maggio Musicale Fiorentino, Petruzzelli di Bari, Scala di Milano, Regio di Torino, Massimo di Palermo, Rossini Opera Festival, Carlo Felice di Genova, Festival della valle d’Itria, ecc.) ed internazionali (San Pietroburgo, Hong Kong, Royal Opera House di Muscat); maestro al fortepiano Riccardo Mascia, direzione coro Marco Bargagna. Questi i protagonisti ed i rispettivi ruoli di entrambe le recite: Daniele Antonangeli (Don Giovanni), Paolo Pecchioli (Il Commendatore), Sonia Ciani (Donna Anna), Massimo Frigato (Don Ottavio), Francesca Cucuzza (Donna Elvira), Nicola Ziccardi (Leporello), Italo Proferisce (Masetto), Federica Livi (Zerlina).

“Don Giovanni” è un’opera imperdibile, straordinaria e famosissima, a ‘numeri’ chiusi – duetti, terzetti, quartetti, sestetti – collegati tra loro dai recitativi come prevedeva un’opera del Settecento (la prima avvenne a Praga nel 1787), ma capace di parlare anche al pubblico di oggi per la grandissima abilità di Mozart di tradurre musicalmente le più piccole sfumature della natura umana con personaggi che in teatro, come è stato intelligentemente notato, diventano emblemi di umanità che oltrepassano il loro tempo per diventare universali.

Biglietti disponibili presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290) il martedì e giovedì ore 10-13, il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30-19.30 e online su www.goldoniteatro.it – www.ticketone.it con prezzi che vanno da € 10 a € 33; ridotto under 25 € 5. E’ ancora possibile stipulare nuovi abbonamenti per la stagione lirica, che include – oltre al Don Giovanni  – Le maschere di Mascagni, L’italiana in Algeri di Rossini e la Messa da requiem di Verdi con in omaggio “Buon compleanno Mascagni” nel giorno in cui cade l’anniversario della nascita del compositore livornese. Tutte le informazioni sull’opera e la stagione su www.goldoniteatro.it.

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