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Umorismo: le sit-com di Grasso e l’Ariosto di Piccolo

Domenica 25 Settembre 2016 — 10:13

di Filippo Ciapini

Continuano le programmazioni e gli eventi del festival dell’umorismo, sabato mattina ad aprire la giornata, è stato Aldo Grasso, professore, critico televisivo ed editorialista per il Corriere della Sera, che, attraverso una lectio magistralis sulle situazioni della comicità (gioco di parole derivato dalle “sitcom” americane) è riuscito a far capire ai presenti quanto siano importanti quest’ultime, non solo nell’ambito della risata, ma anche nella vita quotidiana. “In Italia abbiamo scoperto le sit-com in ritardo – spiega e continua Grasso – le abbiamo esaltate e da un po’ di tempo si sta iniziando a svalutarle. La serie TV è il genere ideale della televisione perché ha una struttura circolare che permette di creare la suspense e la serialità”. La sitcom ha come punto di forza la semplicità e la malleabilità degli attori. Questa semplicità, però, si ottiene dopo un lungo processo, ossia quello della sceneggiatura. “Non possiamo solo vivere di comicità involontaria – aggiunge e conclude– ci deve essere qualcuno che metta in atto i meccanismi per farci ridere. Gli sceneggiatori devono essere una macchina perfetta perché se non è così salta in aria il meccanismo della risata e dell’umorismo”.

OTTAVIA PICCOLO OSPITE A IL SENSO DEL RIDICOLO

OTTAVIA PICCOLO OSPITE A IL SENSO DEL RIDICOLO

Il sabato sera, invece, si chiude all’insegna dell’Orlando Furioso dove Ottavia Piccolo, che lo ha già interpretato nell’opera teatrale di Ronconi, ha voluto raccontare al pubblico aneddoti della sua vita.
“L’Orlando Furioso non l’avevo mai letto, lo conoscevo, ma non l’avevo mai studiato – spiega e continua l’attrice – Quando Ronconi mi ha chiamata è stato divertente perché quando mi ha detto cosa dovevo fare non ho capito niente”. Lo spettacolo è andato avanti con la Piccolo che ha teatralizzato e spiegato varie pagine del poema di Ariosto confrontandole con l’opera di Ronconi, opera pionieristica dal punto di vista strutturale poiché nel teatro c’erano più scene contemporaneamente con gli attori che si spostavano mediante carrelli mobili. Successivamente ha raccontato di come ha rifiutato di recitare per registi del calibro di Billy Wilder e Sergio Sollima: “Ho detto di no a Billy Wild perché mi ha detto che dovevo ingrassare di 10 kg per recitare nel film Cosa è successo tra mio padre e tua madre? mentre per quanto riguarda Sollima non volevo stare sei mesi in Thailandia per girare Sandokan!”.
Dopo aver letto un’ultima pagine del poema dell’Ariosto, Ottavia Piccolo ha voluto concludere con una frase che può sembrare banale, ma che a noi Livornesi ci scalda sempre il cuore: “Livorno è bellissima!”.

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