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Chi è il pittore che ritrae i 4 Mori. “Livorno è fatta con il lapis”

Martedì 31 Luglio 2018 — 12:51

Si chiama Giancarlo Landi, 75 anni compiuti, ed è l'uomo che in questi giorni, sotto ad un ombrellone colorato come i suoi quadri, trovate davanti ai 4 Mori

Si chiama Giancarlo Landi, 75 anni compiuti, “finiti a maggio, scrivi così” ed è l’uomo che in questi giorni, sotto ad un ombrellone colorato come i suoi quadri, trovate davanti ai 4 Mori intento a dipingere, manco a dirlo, il monumento-simbolo di Livorno. Incuriositi anche noi, lo abbiamo incontrato la mattina del 31 luglio per conoscerlo meglio.
Tecnico radiologo per 21 anni alla ex Asl 6 di Livorno, da oltre 40 ama l’arte, in particolare la pittura. “Ho iniziato a scarabocchiare intorno ai 30 per conquistare le ragazze, scoprendo di avere un certo talento”. Una passione quella della pittura per Giancarlo, papà di Andrea, cantante della band livornese I Licantropi, che tale è rimasta. Una passione che, sì, l’ha portato all’età di 50 anni a conseguire la maturità artistica in una scuola statale di Lucca ma che non ha mai trasformato in una professione e guai a chiedergli a quante mostre abbia partecipato negli anni come amatore. “Mai fatto una mostra in vita mia”. Le sue mostre sono a cielo aperto. Tra le 40 e le 50 l’anno. Tanti sono i quadri nell’arco di 12 mesi. L’ultimo ha per protagonista il monumento dei 4 Mori. “Una sfida” dice sorridendo. “Lo avevo dipinto la scorsa primavera. Sono tornato qui perché la piazza è molto bella”. Di solito – per fare un quadro come si deve – Giancarlo impiega fra le 4 e le 5 ore. Di solito, perché Giancarlo è in pensione e non ha alcuna fretta. Ma soprattutto è viavai di persone. Un colloquio tutt’altro che semplice il nostro: non tanto per l’afa dalla quale ci siamo riparati stando pure noi sotto l’ombrellone, quanto per le numerose interruzioni nell’arco di 30 minuti fra foto, baci, un “Ciao Giancarlo come va?” di qui degli amici-passanti-conoscenti e un “Stai all’ombra” di là di un amico in scooter. Una cosa è certa, ovvero la tecnica: pittura ad olio naturalistica. Madia, De Rosa, Massimiliano Luschi, Mazzi, Chirici i pittori che più gli piacciono. “Quali sono i luoghi che mi ispirano di più? La Venezia e la Darsena. Dei 50 ritratti in cui mi cimento ogni anno 49 rappresentano la mia città. Se mi allontano per andare a cercare in campagna un nuovo soggetto mi prende la malinconia e devo ritornare”. Infine: “Quando scrivi l’articolo questa dichiarazione non la tagliare: Livorno è stata fatta con il lapis. Si presta non bene, benissimo. E’ meravigliosa”. Hai letto Giancarlo? E’ diventata il titolo.

Ps: se volete incontrarlo affrettatevi ad andare in piazza del Pamiglione. Il quadro sembra quasi finito

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