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Dal Mascagni al palco di X Factor. La storia d’amore tra Lorenzo e la sua musica

Domenica 25 Aprile 2021 — 08:30

"Livorno per me è la città più bella che esista. Sarà quel forte senso di appartenenza che mi fa vedere la mia città come se fosse l'unica in cui voglio veramente abitare malgrado le origini romano-calabresi. Sono stato via in passato, per brevi periodi... e alla fine non vedevo l'ora di tornare"

Dal palco di X Factor con Morgan a una webradio dedicata ai meno fortunati. Una mente vulcanica per un giovane cantautore livornese con tanto da dire e da fare

di Tommaso Lucchesi

Dalla batteria alla tastiera, dai palchi alla radio passando per innumerevoli progetti musicali che vanno dalla sperimentazione al sociale. Il poliedrico cantautore Lorenzo Iuracà (nelle foto in pagina gentilmente concesse da Veronica Metalli) mille ne pensa e mille ne fa. Entriamo nel mondo del livornese classe 1991 che ha il sogno di scoprire e far crescere talenti musicali nella nostra zona senza abbandonare la sua vena artistica che vedrà luce in un album di prossima uscita.

Quando inizia la tua storia d’amore con la musica?
“Era il 1998, avevo 7 anni e mia madre aveva degli amici che suonavano in una band ed avevano la sala prove in piazza Garibaldi, – uno di quei posti semi abbandonati che continuo a guardare con nostalgia a distanza di anni -, e ricordo che rimasi folgorato alla sola vista della batteria. Il proprietario dello strumento era spesso fuori città per lavoro e dovetti attendere parecchio per potermici sedere dietro con la curiosità che incalzava giorno dopo giorno. Sentivo in me il bisogno di fare musica anche se non sapevo quale sarebbe stato il mio ruolo in quel mondo. Decisi di studiare anche il pianoforte grazie al corso musicale delle scuole Borsi e successivamente andai al Conservatorio Pietro Mascagni di Livorno. Intorno ai 14 anni cominciai a scrivere canzoni e verso i 16 frequentavo una realtà musicale straordinaria, gli ambienti del Todo Modo, dove incontrai il liutaio e musicista Antonio Ghezzani al quale chiesi consigli su chi far interpretare i miei brani. Dopo un attento ascolto dei testi e della melodia, Antonio mi propose con spensieratezza un qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita: “Perchè non li canti te?” Qui iniziò la mia vera avventura”.

Cosa senti in questo periodo turbato dall’interruzione del mondo artistico?
“La cosa che mi manca di più è quella sensazione mista tra ansia e adrenalina che si prova prima, durante e dopo un concerto… sia che mi trovo dietro a uno strumento sia che mi trovo a cantare le mie canzoni. Per come la vedo io, ogni artista soffre una vita intera tra le mura di casa a scrivere le sue emozioni solamente per salire sul palco e cantarle a tutti”.

Raccontami la tua esperienza a X-Factor…
“X-Factor è stata una parentesi piena di pro e di contro. Ero scettico verso alcuni ambienti, la mia candidatura alle selezioni avvenne infatti quando seppi di un ragazzo che aveva fatto un’esperienza simile e non volevo escludermi da questa opportunità a priori decisi di iscrivermi: sinceramente mai avrei pensato di riuscire ad entrare nel programma perché alla preselezione ci presentammo in 60mila! La prima selezione davanti ai giudici fu un successone, 4 sì e passaggio al turno successivo. Passo dopo passo riuscii ad andare avanti nel programma sotto la guida artistica di Morgan. La mia avventura nel complesso durò poco e mi esibii solo in un live durante il quale accadde di tutto. La puntata in questione fu in parte censurata insieme all’episodio completo dell’Extrafactor, e posso solo dire che Morgan litigò pesantemente con Elio e mia nonna con Simona Ventura. In ogni caso tale esperienza mi ha dato credibilità a livello personale e professionale. Il mio rapporto con Morgan si è limitato al programma e ad una serata al The Cage di Livorno nello stesso anno, alla quale mi invitò. Ci siamo rivisti la scorsa estate sempre a Livorno ma solo perché era venuto a suonare; non nascondo che ho provato molte volte a proporgli di fare qualcosa insieme ma non ho mai ottenuto una risposta… avrà altri interessi.

Quali riconoscimenti hai conquistato?
“Nella mia vita professionale mi sono tolto anche qualche soddisfazione! Nel 2010 per la categoria “New Generation”, vinsi il contest Spazio d’Autore (ex premio Rino Gaetano). Al Mei di Faenza, ho ricevuto il Premio Fiofa Rivelazione 2011 e per l’occasione presentai uno show di brani inediti. Nel 2012 venni invitato ad esibirmi al Morgana, nel contesto delle iniziative collaterali del festival di Sanremo e fui tra i selezionati del primo premio AFI Nuove Proposte. Nel 2018 sono stato premiato con il Premio Spazio d’Autore 35°edizione a San Gimignano condividendo il palco con Marco Ferradini, Francesco Baccini ed altri stimati cantautori meno noti. Nel 2019 ho conquisto il premio Nuovo Imaie Interpretazione alla 36°edizione di Spazio D’autore e infine nel 2020 ho collaborato con i ragazzi di Irpinia Art e con Filippo Contri, realizzando la colonna sonora dal titolo ‘’Ho Paura’’ del cortometraggio ‘’Tutte le strade’’ con la partecipazione di Alessandro Haber. Esperienze meravigliose che mi hanno fatto crescere non solo come musicista”.

Quante canzoni hai firmato e quale consideri la più rappresentativa di te?
“Sono iscritto alla SIAE dal 2009 e attualmente sono depositati a nome mio circa 123 brani. Dal 2011 ho dato vita ad un servizio online chiamato ”Inediti Per Interpreti” e mi sono messo a scrivere su commissione. Le canzoni che ho creato sia per me che per altri hanno dentro la mia anima e il mio gusto, anche quando devo seguire magari delle richieste specifiche. Difficile scegliere tra le mie canzoni ma buttandomi direi ”Manicomio Generale” oppure ”l’Asso”, la prima dedicata alla follia del mondo che ci circonda e la seconda incentrata sul tema della ludopatia. Sento però che le piu’ significative saranno racchiuse nel disco al quale sto lavorando da qualche anno perche’ sono il frutto di un estenuante lavoro, sempre alla ricerca di un me perduto in seguito alla travolgente esperienza di X Factor e non solo. L’album racconterà le mie paure, le mie ossessioni e le mie convinzioni tutte messe a nudo e a tal proposito sento di ringraziare Andrea Benassai per il supporto ormai quasi decennale alla mia musica e per l’aiuto nella realizzazione di questo disco”.

In ambito musicale hai collezionato molte collaborazioni e sperimentato diversi generi. Raccontaci qualcosa…
“Sicuramente inizierei dall’orchestra aperta delle scuole medie Borsi dove ho imparato ad ascoltare e a suonare insieme ad altri musicisti. La mia prima band si chiamava ”Magic Mushrooms” dove scrivevo e suonavo la batteria, grazie alla quale ho alimentato la mia curiosità nello scrivere canzoni e nel ”gestire” un gruppo. Ho gravitato per un paio d’anni nell’ambiente del liscio tra il 2011 e il 2013 dove per lavoro ero obbligato a suonare una tastiera 3/4 ore a sera per circa 3 sere a settimana, aprendomi a un mondo musicale completamente nuovo secondo i miei canoni. Nello stesso periodo per non farmi mancare niente ero il batterista e programmatore delle sequenze del gruppo ”Never On The Knees”, e mascherati con delle tute bianche facevamo del buon New Metal Fusion strumentale. Con loro ho potuto approfondire l’aspetto di gestione tecnica all’interno di un progetto che fa utilizzo di sequenze durante i propri live. Un altro progetto al quale ho preso parte come musicista tra il 2010 e il 2012 è stato con ”i Trolls”, band antologica dalla quale nacquero i “New Trolls”, progetto che ha contribuito a formarmi sotto il punto di vista professionale”.

Come inizia la tua avventura da “imprenditore” della musica?
“Al termine del 2015, sostenuto dai miei genitori, decido di aprire il Polo Artistico Vinile, ovvero un centro polifunzionale comprendente un piccolo studio di registrazione, una scuola di canto (gestita da altre persone) ed un locale attrezzato per musica live con palco, impianto e strumenti. Nel 2018 a seguito di problematiche a livello burocratico, decido di spostare la sede del Polo in via Orlando e di chiudere il locale per tornare a fare solo musica a tempo pieno. Attualmente all’interno del Polo abbiamo:

– Uno studio di registrazione insieme alla mia associazione ”Inediti per Interpreti”

– Una sala prove auditorium attrezzato anche per registrare

– La sede di un giornale tematico mensile intitolato “La Redazione Online” reperibile sul sito poloartisticovinile.it

– Un’etichetta discografica: “I per i Recording Label”

– Organizzazione eventi

Inoltre in piena pandemia abbiamo dato vita ad un concorso canoro, il #MelaCantoTalent, svolto completamente online e in diretta Facebook. Si è conclusa poco fa la seconda edizione e stiamo già lavorando alla terza; abbiamo avuto una bellissima risposta da parte del pubblico di tutta Italia e oltre, arrivando anche a superare più volte la soglia dei 350 spettatori in diretta”.

A cosa stai lavorando ultimamente?
“Con il Polo Artistico stiamo lavorando a un nuovo progetto attualmente chiamato #SocialMenteRadio. Il centro e la zona nord di Livorno accolgono numerose etnie e tutti i ragazzi sembrano necessitare di spazi creativi dove poter coltivare interessi e passioni e dove poterli riconoscere. La nostra proposta è quella di aprire le porte pomeridiane per ospitare ragazzi dai 12 ai 20 anni che altrimenti passerebbero ore in strada, con lo scopo di coinvolgerli nella realizzazione di una programmazione radioweb e dare voce alle loro opinioni e alle loro idee, il tutto seguito da tutor esperti e soci volontari del Polo con incontri formativi periodici. L’obiettivo principale è dare l’occasione ai giovani che non hanno possibilità economiche e culturali di conoscere e scoprire il proprio talento e magari di orientare la propria vita in quella direzione e lavorare con loro sul concetto di creatività stimolando al dialogo interiore. Per contattarci: [email protected]“.

Come pensi stia cambiando negli ultimi anni il cantautorato italiano?
“Per un periodo siamo stati travolti dal mondo fagocitante dei talent che hanno spostato l’attenzione musicale verso la televisione creando un sacco di meteore e distruggendo i sogni di molti ragazzi che come me si sono trovati ad affrontare un sistema senza pietà. Fortunatamente internet per quanto a suo tempo abbia ucciso il mercato discografico, oggi sta riqualificando il panorama, grazie anche alla curiosità di un pubblico stanco delle solite proposte.  Sono tornati i vecchi cantautori con un linguaggio moderno e i suoni anni 80 oppure rispettando la tradizione con sonorità minimali e a volte anche registrate male ma con l’obiettivo di emozionare. La musica non segue le mode, è qualcosa di vero, profondo e intangibile”.

Descrivimi il tuo rapporto con Livorno.
“Livorno per me è la città più bella che esista. Sarà quel forte senso di appartenenza che mi fa vedere la mia città come se fosse l’unica in cui voglio veramente abitare malgrado le origini romano-calabresi. Sono stato via in passato, per brevi periodi… e alla fine non vedevo l’ora di tornare. Pensa che ogni volta che esco fuori città, entro in un bar e insegno a fare il ponce… e pure se al barista non è venuto benissimo sono contento perché so di aver lasciato lì un pezzo di Livorno… magari il secondo gli verrà meglio”.

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