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Modì, Quilivorno.it racconta il primo tour esperienziale dedicato all’artista

Domenica 2 Giugno 2019 — 07:11

I partecipanti, tramite un'App e il visore in realtà aumentata, hanno potuto scoprire fotografie, disegni ed opere reinterpretate e non in diversi e simbolici punti di Livorno collegati all'artista

di Jessica Bueno

La prima di “Amma – Amedeo Modigliani Mon Amour”, il tour esperienziale di Uovo alla Pop, ha registrato il sold out. Guidati dal racconto delle guide Libera Capezzone e Viola Barbara, i primi partecipanti hanno sperimentato durante l’inaugurazione di sabato 25 maggio il tour in battello e a piedi dedicato a Modì che racconta la storia dell’uomo e dell’artista grazie alla realtà aumentata e all’incrocio di opere di un collettivo di sei artisti uniti per raccontare, ognuno con il suo tocco, Modì.
I partecipanti, armati di smartphone e tablet, tramite l’app Wallame e il visore in realtà aumentata hanno potuto scoprire fotografie, disegni ed opere reinterpretate e non in diversi e simbolici punti di Livorno collegati all’artista.

Il tour si muove in battello lungo i canali perché la dimensione del porto e del mare è fondamentale per evocare la figura di Dedo. Sin da bambino, insieme al nonno sefardita Isacco vissuo in Algeria e Francia, Amedeo si addentrava in lunghe passeggiate con lui che lo ha iniziato alla luce del mare e agli odori del porto come alla filosofia, agli scacchi, alla letteratura. Una figura fondamentale per la formazione di Modì, la cui famiglia proveniva in parte da Livorno e in parte da Marsiglia, entrambe città portuali, crocevia di storie e tradizioni di tutto il mondo. L’artista Ligama con il suo divisionismo fatto di pixel interpreta un dipinto di Guglielmo Micheli, maestro livornese di Dedo, che rappresenta il porto di Livorno. Micheli, post macchiaiolo fu il primo maestro di pittura di Dedo, che con i suoi compagni di corso, alla ricerca di ispirazione, si addentrava spesso nella campagna livornese, e ancora più spesso, nelle viuzze più losche della città cercando di catturare un frammento a colori di quella vita che scorreva davanti ai suoi occhi. Elisa Muliere, invece, con un’opera astratta letteralmente estrae su tela le palette di colori di Modì, il rosa caldo dei suoi nudi, l’azzurro acqua degli occhi di Jeanne Hébuterne, il blu grigio degli ultimi ritratti di Modì da Pierrot. Le illustrazioni di Giulia Oblo raffigurano in stop-motion le sculture delle teste di Modì gettate rabbiosamente da Dedo nell’acqua dei fossi, secondo la leggenda che per sempre le circonderà. Gio Pistone interpreta le figure delle Cariatidi ispirate dalla fascinazione di Dedo per le prime sculture africane che vide per la prima volta a Parigi. Le cronache raccontano che Modigliani non si stancava mai di guardare quei mascheroni africani, stregato dalle forme pure e semplici, che richiamavano una figura ancestrale, femminile, archetipica. Per le Cariatidi Dedo lavorava direttamente la pietra, con tutte le difficoltà che questo provocava dalla sua salute minata dalla tisi sin da bambino. Di queste figure raccontava Modigliani: “Le teste di pietra ebbero su di me un effetto profondo, per alcuni giorni vissi con l’allucinazione di incontrare per strada persone che ne sarebbero potuti essere i modelli”. Gio Pistone interpreta le Cariatidi come delle principesse di Diana, sollevandone la spiritualità arcana che affascinava Dedo nelle linee portanti. Le Cariatidi di Gio Pistone sono delle sacerdotesse di Modì.

Il percorso di “Amma” continua poi a evocare la presenza di Dedo nelle viuzze di Livorno con Isabella Staino che sul molo di piazza Garibaldi racconta l’artista, con la sciarpa rossa, la giacca maremmana, il cappello a tesa larga e le tracce di Dedo che proseguono in via della Pina d’Oro nello spazio della Riuso. Le apparizioni continueranno anche nel segno improvviso di Mart con il suo omaggio a Dedo fatto con stencil e di Nicola Buttari con una speciale video installazione ospitata all’interno della Galleria Uovo alla Pop.

Le date di “Amma” continuano, programmate per il momento fino al 4 agosto, con l’idea di allargare sempre più questo tour attraverso una speciale mappa pensata dalle ragazze di Uovo alla Pop per raccontare un percorso di una Livorno tutta da scoprire unendo ai racconti i sapori, le storie dei luoghi e delle persone. “Stiamo continuando – spiegano le artiste di Uovo alla Pop – parallelamente l’esperienza con il doposcuola della Riuso che sta lavorando con Giulia Oblo alla creazione di un’opera collettiva con i bambini del doposcuola, e alla formazione come guide turistiche degli abitanti stessi della città a partire dal quartiere Garibaldi, da cui siamo nate”. La prossima data in programma per “Amma” è in calendario il 2 giugno. E’ possibile vedere il calendario completo delle date sulla pagina Facebook di Uovo alla Pop Galleria mentre per scoprire i dettagli degli altri tour paralleli di Uovo alla Pop in autobus e a piedi, tutti i dettagli sono sul sito: http://www.uovoallapop.it/tour/

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