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Confesercenti: “Aperture domenicali? Serve una norma condivisa”

Lunedì 10 Settembre 2018 — 17:04

Maristella Calgaro: "Sono anni che noi di Confesercenti sosteniamo che così non si poteva andare avanti e servivano prese di posizioni forti contro le aperture domenicali"

“Aria fresca che entra nelle orecchie dei commercianti di tutta la provincia ed in particolar modo di quelli livornesi” afferma con soddisfazione Maristella Calgaro presidente di Confesercenti Provinciale Livorno. “Sono anni – da quando per la precisione abbiamo lanciato la campagna Libera la Domenica – che noi di Confesercenti sosteniamo che così non si poteva andare avanti e servivano prese di posizioni forti contro le aperture domenicali”. Ed in effetti una nuova disciplina degli orari degli esercizi commerciali, che limiti le aperture nei giorni festivi ad otto l’anno(le domeniche di dicembre e ad altre quattro domeniche o festività durante il resto dei 12 mesi), è quanto prevede la proposta di legge presentata dalla Lega – prima firmataria l’onorevole Barbara Saltamartini – ed incardinata in Commissione Attività Produttive alla Camera. L’approvazione, di tale norma, abrogherebbe la deregulation totale introdotta dal Governo Monti nel 2012. Il testo, composto di due soli articoli, abroga infatti l’articolo 31 del cosiddetto “Salva Italia”, che aveva cancellato ogni limite ad orari e giorni di apertura per le attività commerciali. Il nuovo testo reintroduce la chiusura domenicale obbligatoria e affida a comuni e regioni il compito di determinare il nuovo quadro delle regole, come previsto anche dalla sopracitata iniziativa Liberaladomenica promossa da Confesercenti già nel 2012! “Le liberalizzazioni delle aperture delle attività commerciali, introdotte dal governo Monti a partire dal 2012, avrebbero dovuto dare una spinta ai consumi, grazie all’aumento delle opportunità di acquisto per i consumatori. – commenta ancora Calgaro – In pratica, però, le liberalizzazioni non hanno portato i risultati auspicati né in termini di fatturati né per incremento del numero di occupati nel settore. Non si è assistito ad un aumento degli acquisti reali; basti pensare che nel 2017 le vendite del commercio al dettaglio, su scala nazionale, sono state inferiori di oltre 5 miliardi di euro ai livelli del 2011, ultimo anno prima della liberalizzazione”.

MARISTELLA CALGARO PRESIDENTE CONFESERCENTI PROVINCIALE LIVORNO

“È necessario, adesso, arrivare ad una revisione dell’attuale regime con una norma condivisa e sostenibile. Non siamo a favore del ‘chiusi sempre’, crediamo che sia fondamentale restare aperti quando e dove necessario, come ad esempio nelle località turistiche” e precisa Maristella Calgaro che “l’obiettivo finale è passare dalla deregulation totale ad un minimo di regolamentazione, compatibile con le prassi europee ma anche capace di porre un freno ai drammatici effetti collaterali della liberalizzazione di orari ed aperture cui siamo stati costretti ad assistere negli ultimi anni (supermercati aperti 365 giorni all’anno, minimarket di dubbia natura aperti tutta la notte nei centri storici e chi più ne ha più ne metta)”. “Ora speriamo che questo governo punti a correggere una distorsione che ha compresso i diritti dei piccoli imprenditori e dei loro lavoratori senza alcun vero vantaggio né per l’economia, né per l’occupazione (visto che la liberalizzazione ha favorito la grande distribuzione e causato indirettamente la chiusura di almeno 50mila imprese e negozi a livello nazionale!) e aggiungo nemmeno per la società, costringendo intere famiglie a stare separate nel giorno dedicato alla festa ed alla condivisione degli affetti” chiosa la Presidente. Ciò che auspica Confesercenti è che il punto di arrivo del percorso al momento solo indicato dal Governo, sia un regime di aperture deciso in base alle necessità dei vari territori, con decisioni condivise dalle amministrazioni comunali insieme alle associazioni di categoria che rappresentano le imprese. In altre parole, l’obiettivo è arrivare ad una direttiva che sia sì chiara a livello nazionale, ma che permetta però una vera autonomia programmatica e decisionale a livello locale. “Questo sì, sarebbe un successo: per il governo, per le imprese, per il sistema Italia” conclude la Presidente Provinciale Maristella Calgaro.

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