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L’impresa di Daniele: ventuno giorni sulla tavola con “Sup 21”

Lunedì 17 Settembre 2018 — 07:45

Boldrini porta il suo contributo alla ricerca portando il suo progetto fatto di tavola e pagaia in giro per la costa Toscana

di Carlotta Nigiotti

La diversità scaturisce diversi sentimenti: incertezza, pena, rabbia, paura. Stati d’animo provocati da un errore di fondo, la prepotenza, e talvolta l’arroganza, con cui ci si senta in grado di giudicare un soggetto X naturale e Y diverso.
Cos’è la normalità? La normalità siamo tutti noi, indistintamente. E un naso più grosso, un occhio più a sinistra dell’altro, una gamba più corta o una copia in più del cromosoma 21 non fanno una persona diversa, ma semplicemente una persona.
Anzi, se riuscissimo a spogliarci dai pregiudizi, dai cliché e da quel pacchetto qualunquista mentale, potremmo conoscere che quest’ultimi sono ragazzi meravigliosi che hanno da regalarci consapevolezza della vita e dal proprio cuore.
La sindrome di Down cela la ricchezza che è racchiusa dietro queste persone. Una ricchezza che fortunatamente in tantissimi sanno esaltare. Ognuno a suo modo: chi, come il nostro Lamberto Giannini, su un palcoscenico e chi, come Daniele Boldrini, con una pagaia e una tavola da Sup.
Nasce così il progetto Sup21 per sostenere l’associazione Aipd Versilia nelle loro attività coi ragazzi affetti dalla Trisnomia 21.
“Sup21 nasce dalla passione per il mare e dalla scoperta di questo sport – racconta Boldrini – grazie proprio ai ragazzi con sindrome di Down. Tutto iniziò tre anni fa, quando in qualità di coordinatore dei progetti di autonomia per Aipd Versilia, abbiamo iniziato un percorso estivo presso il Nimbus Surf Club di Marina di Pietrasanta. Lì, la scoperta di questo sport e l’idea che anche loro, nonostante le difficoltà, potessero praticarlo. A distanza di tre anni l’associazione ha iniziato a investire sulla realizzazione di una struttura dove i ragazzi possano vivere e lavorare. I soldi per un investimento tale non bastano mai e allora ho voluto dare il mio personale contributo, anche se sono consapevole che la cifra che raggiungeremo sarà una piccola percentuale di un tutto, ma credo sia giusto fare la mia parte”.
Così, con sotto braccio il suo sup, Daniele si butta in una traversata di 21 giorni lungo la costa Toscana, passando a salutare Livorno ai Tre Ponti e a Calafuria in 21 tappe, “21 tappe in 21 giorni, facendo riecheggiare questo numero: 21, la sindrome di down e la voglia di mettersi in gioco ogni giorno cercando di superare i propri limiti e quando non riesce di accettarli – spiega Boldrini – Così il 9 settembre sono partito a bordo della mia tavola Sup e una pagaiata alla volta arriverò a Capalbio, ultima meta del mio percorso. In quest’avventura – conclude – il contatto con le associazioni sportive del litorale è importantissimo, sono loro il punto di forza della missione. Ad ogni tappa raggiunta, infatti, ognuno si impegna come può a dare il suo contributo con organizzazione di eventi o gare amatoriali o con l’ impegno di acquistare qualche maglietta e promuovere il sito www.sup21.it, su cui è possibile fare donazioni ancora per qualche settimana. Un viaggio, una raccolta fondi, una ricerca di sé… questo è Sup21 e chiunque amante del mare può accodarsi nelle varie tappe percorse visibili sul sito e farmi compagnia in qualche tratta. E chi non è amante del mare, può seguirci sul nostro blog”.

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