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Posti in piedi in Fortezza per il pluricampione mondiale di bodyboard

Venerdì 4 Ottobre 2019 — 20:40

In Fortezza Vecchia Pierre Louis Costes, 29 anni, francese, ha presentato la premiere del film autobiografico Tender, una rassegna sulle dieci onde più significative della sua carriera

di Filippo Ciapini

Posti in piedi per il super evento di Radical Factory che ha ospitato il pluricampione di bodyboard Pierre Louis Costes. Nel cortile della Fortezza Vecchia, il 3 ottobre, il talento (rider) francese classe 1990 ha presentato la premiere del film autobiografico Tender, una rassegna intensa sulle dieci onde più significative della sua carriera. Un evento di così importante che ha suscitato l’interessa di tutta la comunità surfista livornese: “Finalmente dopo circa trent’anni riusciamo a portare un campione del suo calibro in Italia – ha sottolineato con estrema soddisfazione Giulio Cassano, presidente di Radical Factory – Anche se come associazione siamo attivi solo da poco ci stiamo dando da fare, nessuno era mai riuscito a portare un campione di questo calibro. La cosa che ci ha sorpresi è stata la risposta del pubblico, evidentemente bastava accendere la miccia perché in questa città la passione per questi sport è profonda”. Intervistato (e tradotto) dall’interprete Micol Lovisolo, il rider di Vichy ha toccato tutte le diverse sfaccettature dello sport estremo dalla rivalità tra surfer e bodyboarder sostenendo come Livorno sia l’esempio perfetto di uscire tutti insieme con l’unico scopo di divertirsi. Ed ancora le prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 (dove il surf sarà riconosciuto ufficialmente come competizione) viste da Costes non solo come un tentativo di business ma ingiusto dal punto di vista della gara in quanto non si può determinare il migliore con un evento solo. L’importanza mediatica dell’evento non ha attirato solamente i giovani cittadini livornesi, ma anche appassionati provenienti da tutta Italia e da Corsica, Portogallo e Francia. Tutti per Pierre Louis Costes che si è mostrato parzialmente favorevole anche per il possibile progetto del Wave Park, al posto dell’Ippodromo: “Credo sia un’idea fantastica per quanto riguarda l’allenamento, sarebbe molto divertente e richiamerebbe attenzioni da tutto il mondo perché in molti vorranno provarlo. C’è da dire però che non potranno mai rimpiazzare l’oceano, il bello delle onde è che sono imprevedibili e sempre diverse”. Pareri favorevoli anche da parte di Radical Factory (“Siamo a favore premesso che rispetti l’ambiente e crei un indotto per il futuro dei livornesi”) e dal rider livornese Simone Macera, tra i maggiori esponenti del bodyboard italiano e primo ad aver surfato le grandi onde di Nazareè, Portogallo (guarda l’intervista https://bit.ly/2AFObYA) che ha proposto un’interessante via per sviluppare la conoscenza di questo sport: “Siamo la capitale italiana del bodyboard, potremmo creare scuole professionali che porterebbero i migliori atleti dalle loro piccole realtà ai palcoscenici più grandi. Ci sarebbe anche le basi, l’onda livornese, per la violenza con la quale rompe il fondale è perfetta per questo sport e la cultura è di nicchia ma molto forte”.
L’intervista è stata seguita dalla proiezione del docufilm che, come già detto, illustrava questo particolare mondo fatto non solo di acrobazie e salti, ma anche di momenti di tensione, sconforto e sollievo. Momento toccante, infine, per la conclusione dell’evento, dove è stato ricordato Oduware Imafidon, rugbista ed appassionato delle onde, ad un anno dalla tragica scomparsa.

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