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Famedio. La targa in memoria di Coccioli c’è… ma non è mai stata inaugurata

Sabato 12 Luglio 2025 — 18:20

Il Famedio di Montenero, accanto al Santuario della Madonna delle Grazie, è il luogo in cui la città di Livorno omaggia con targhe e lapidi i propri figli illustri. Ebbene, dalla scorsa primavera, al Famedio, c’è una targa che, seppur “posata” da tempo, non è ancora stata inaugurata

Il Famedio di Montenero, accanto al Santuario della Madonna delle Grazie, è il luogo in cui la città di Livorno omaggia con targhe e lapidi i propri figli illustri. Ebbene, dalla scorsa primavera, al Famedio, c’è una targa che, seppur “posata” da tempo, non è ancora stata inaugurata.
La targa è in memoria di Carlo Coccioli, l’unico scrittore livornese ad aver visto il suo nome associato al premio Nobel per la letteratura. Un figlio più che illustre, dunque. Uno scrittore che viene considerato, negli ambienti culturali, come uno dei maggiori autori del Novecento, tanto è vero che le sue opere sono tradotte in una ventina di lingue del mondo. Il nome di Coccioli venne accostato al Nobel alla metà degli anni Settanta. Era il primo scrittore italiano ad aver rappresentato l’omosessualità come libera forma di amore e si era aggiudicato il Premio Basilicata ed era stato finalista al Campiello e allo Strega.
Sulla targa al Famedio c’è scritto: “In memoria dello scrittore Carlo Coccioli, 1920-2003, romanziere plurilingue”.
La delibera di Giunta comunale con cui è stata autorizzata l’apposizione della lapide risale al 15 novembre 2024 e con tale delibera è stata autorizzata anche l’apposizione delle targhe in ricordo di Adriano Lemmi ed Anna Franchi, proposte rispettivamente dal Grande Oriente d’Italia e dal Soroptmist Club, entrambe “scoperte” nello scorso mese di marzo. Quella in onore del più tradotto tra gli scrittori livornesi, invece, è stata chiesta dal Rotary Club Livorno. Nella delibera si precisa anche in quale nicchia le targhe devono essere inserite. La targa per Coccioli è stata “posata” nella quarta nicchia. Ma non è mai stata inaugurata.
La ricerca svolta ha portato a scoprire che a proporre la targa al Rotary è stato Marco Ceccarini, giornalista, che ebbe modo di conoscere ed intervistare a più riprese lo scrittore quando negli anni Novanta prese casa nel rione della Venezia. Raggiunto telefonicamente, afferma: “Si tratta di una proposta che avanzai anni fa. Al Rotary Livorno va dato il merito di avere accolto e sostenuto l’idea. Adesso però bisognerebbe conludere il progetto. Nei mesi di marzo ed aprile sembrava di essere finalmente arrivati al termine del percorso, poi non ho saputo più niente. Va detto però che il club, in quel momento, era impegnato a celebrare il prestigioso centenario. Sono sicuro che la nuova presidenza si mostrerà sensibile. Colgo in ogni caso l’occasione per ringraziare il Comune e la Soprintendenza per la sensibilità che hanno mostrato nel valorizzare questo grande scrittore”.
Quanto la Sovrintendenza delle Belle Arti di Pisa e il Comune di Livorno dovevano fare, è stato fatto. Adesso occorre solo rendere a questo originalissimo scrittore l’onore che merita. Coccioli, nel corso della sua esistenza, ha attraversato, praticandole, ben quattro religioni: cattolica, ebraica, induista e buddista. Era in grado di scrivere in italiano, francese e spagnolo. Nella sua vasta produzione letteraria ha affrontato tematiche come l’omosessualità, il rapporto con Dio e la conversione religiosa, l’alcolismo e l’animalismo.
Nato a Livorno nel 1920, medaglia d’argento per la Resistenza, aveva lasciato la città da bambino per seguire il padre ufficiale dell’Esercito in Libia, ma era tornato ad abitare a Livorno negli anni Novanta assieme al figlio Javier. È scomparso a Città del Messico nel 2003. Nel 1990 il Lions Club Livorno Host gli attribuì il Premio Lions. Il Comune di Livorno nel 2014 gli ha intitolato una strada a Porta a Mare e nel 2019 gli ha conferito la Livornina d’Oro alla memoria.

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