“Sarei morto senza di voi. Quanto affetto ho ricevuto, vi abbraccio tutti”
"Mi sono svegliato intubato in rianimazione. Ancora oggi mi sembra impossibile. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno avuto un ruolo, in particolare il primario Zucchelli. E pensare che io e Giulio eravamo in classe insieme alle elementari, é stato lui a operarmi e a farmi sorridere quando non ci riuscivo. A mia moglie: amore mio tornerò presto in forma così che tu possa finalmente rilassarti"
Il racconto di Federico Neri, che ringraziamo per la disponibilità, dopo il salvataggio dei colleghi: “Ho impiegato giorni per realizzare cosa era effettivamente successo, per metabolizzare mi ci vorrà ancora tempo. Il 5/11 ero a lavorare, ho avuto un giramento di testa e poi mi sono svegliato intubato in rianimazione. É stato scioccante. La quantità di informazioni erano tante e io ero confuso. Una displasia congenita al cuore, poi il pacemaker e il defibrillatore. La vita che cambia. La ripresa sarà lunga. Il recupero sarà pieno ma devo andare piano. Ma la cosa che ho avuto chiara fin da subito é che ero morto e qualcuno mi ha salvato. Ancora oggi incontro colleghi che erano presenti al momento in cui sono crollato a terra e mi raccontano quello che é successo. Ogni volta rimango impressionato. Mi sembra impossibile. Eppure sono stato “salvato” ed é un concetto molto particolare sapere che senza i miei colleghi sarei morto. Esprimere a parole quanto sono grato é difficile, ancora mi commuovo a pensarci. Penso spesso, credo sia inevitabile, a quello che sarebbe potuto succedere se i miei colleghi non ci fossero stati, se non avessero avuto la competenza, la prontezza. Se non avessero cominciato tempestivamente la rianimazione, sarei morto (bastano pochi minuti senza intervento). Grazie a: Francesco di Sacco, Cosmin Mihai e Giacomo Gaggini, sono loro tre che mi ha mantenuto in vita prima dell’arrivo dei soccorsi. Accanto a loro Alan Mancini, Andrea Giachini, Contatore Andrea, Soldaini Mattia, i responsabili di turno in quel momento. Vorrei ringraziare tutti i miei colleghi e la direzione della Levante Logistica che in queste settimane mi hanno fatto sentire il loro affetto. Vorrei ringraziare Amazon e i suoi dipendenti che si sono attivati con il Dae. Grazie di tutto. Vorrei ringraziare l’ospedale di Cisanello, l’Utic e il suo primario chirurgo Giulio Zucchelli. Io e Giulio eravamo in classe insieme alle elementari, non ci sentivamo da anni e all’improvviso me lo sono ritrovato accanto in questo momento molto difficile, é stato lui a operarmi e farmi sorridere quando non riuscivo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto, che hanno telefonato e mandato un pensiero di vicinanza. Sono stati tantissimi, la notizia si é sparsa molto velocemente mi sono arrivati messaggi anche da Bali, Australia. Insomma da tutte le parti. Ringrazio tutta la mia famiglia per non avermi lasciato un secondo da solo: mio padre Tito e i miei fratelli Paola e Luca e i rispettivi consorti, gli zii e i miei cugini. Ringrazio la famiglia di mia moglie: Luciano, Rosellina e i miei cognati Sara e Matteo e tutti gli altri. Sono tanti. A loro un grande abbraccio. Ringrazio i nostri figli Ines, Augusto e Irma. Ringrazio mia moglie Alessia per esserci ogni singolo secondo, per farmi vedere sempre il lato migliore delle cose, per condividere con me i giorni buoni e quelli meno buoni, per la sua forza: amore mio tornerò presto in forma così che tu possa rilassarti dopo quello che è successo. La mia vita é cambiata inevitabilmente, essere salvato cambia la vita, ti fa vedere le cose in un modo diverso. Esiste un prima e un dopo. Ed io non posso che essere grato all’Universo e a tutti quelli che hanno avuto un ruolo in tutto questo. Grazie. Grazie. Grazie. Mai espressione è più azzeccata: grazie di cuore”.
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